Aveva proposto investimenti remunerativi ad amici e conoscenti, facendo loro firmare diversi documenti, ma ben presto i risparmiatori del loro denaro non avevano più trovato traccia e, aperta un’inchiesta, gli investigatori hanno appurato che quello che si presentava come un promotore finanziario in quel periodo non stava lavorando in realtà per alcune azienda, aveva esibito ai clienti documentazione contraffatta e il denaro lo aveva fatto finire sul suo conto corrente, anche tramite assegni intestati direttamente a lui. Accusato di truffa, un promoter di Latina è stato mandato a giudizio per truffa e ha ora chiesto di patteggiare la pena a un anno e mezzo di reclusione. Una richiesta su cui il giudice del Tribunale di Latina, Daniela Puccinelli, si è riservato la decisione.
I fatti risalgono al 2011 e 2012. Quando i risparmiatori hanno capito di essere caduti in trappola, hanno iniziato a presentare denunce e sul promoter ha aperto un’inchiesta il sostituto procuratore Raffaella Falcione, ultimata poi dalla collega Luigia Spinelli. Ipotizzando la truffa, un “buco” da circa 180mila euro, il sostituto Spinelli ha così citato direttamente a giudizio il latinense e le vittime, difese dall’avvocato Luigi Lana, si sono costituire parte civile. Per l’accusato, trovato infine un accordo tra pubblica accusa e difesa, è stato ora proposto un patteggiamento a un anno e mezzo di reclusione. Per decidere se accogliere o meno tale richiesta e per un problema con la notifica dell’udienza a una compagnia assicurativa, parte lesa nel processo, il giudice Puccinelli ha però rinviato l’udienza. Il giudice scioglierà la riserva il prossimo 13 dicembre.
Clemente Pistilli