Dopo più di tre 3 mesi di attesa (per la precisione 96 giorni, dal 10 settembre al 16 dicembre) l’Arpa Lazio ha finalmente prelevato l’acqua anche dal pozzo di controllo della discarica di Albano denominato C bis, situato a ridosso dell’area dell’ex Tmb, l’ex frullatore per rifiuti indifferenziati su cui gli affittuari dell’immondezzaio di proprietà del grande imprenditore del settore rifiuti di Roma, Manlio Cerroni, vorrebbero costruire un maxi-biogas da 80mila tonnellate l’anno da raccattare in mezzo Lazio, laddove i comuni di bacino ne producono a mala pena 25mila l’anno. La notizia del prelevamento di acqua è stata comunicata dall’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale quest’oggi, 21 dicembre, al consigliere comunale di Albano, Marco Moresco, che aveva più volte richiesto notizie in merito. L’Arpa Lazio aveva tentato di analizzare l’acqua in quello stesso pozzo, il C bis, già una prima volta il 10 settembre, ma una pompa di estrazione d’acqua rotta/malfunzionante non lo avrebbe permesso. Ad ottobre e novembre l’acqua all’interno di quel pozzo non sarebbe stata prelevata per presunti ulteriori problemi di funzionamento del software di gestione della pompa stessa, così gli affittuari avevano dichiarato a verbale. Le analisi dell’acqua prelevata nel pozzo C bis non sono state ancora elaborate e verranno rese pubbliche da Arpa tra qualche giorno. “Servono controlli mensili – sostiene Marco Moresco, consigliere comunale di Albano – su tutti gli 11 pozzi spia attivi all’interno della discarica di Albano, incluso il C bis, non solo sui 4 pozzi della vecchia autorizzazione classe 2009 mai aggiornata e revisionata. E poi è necessario che le analisi dell’acqua vengano rese pubbliche con più velocità, ottenere questi dati è, ogni mese, una via Crucis indegna di un paese civile. In ogni caso, ringrazio l’Arpa Lazio per la collaborazione prestata”.
21/12/2021