Secondo i dati rilevati dal Tribunale dei diritti del malato, infatti, a fronte dei 48 medici di base necessari, ve ne sono solamente 40, “cui consegue la necessità per circa 2.000 cittadini di spostarsi a Cisterna di Latina, costretti ad accettare di iscriversi presso un medico di medicina generale fuori comune, a circa 25 chilometri da Aprilia”, si legge nell’atto. Una carenza “ulteriormente acuita dalla sospensione di medici no vax”.
Stesso problema anche per i pediatri: ne necessitano 13 mentre attivi ve ne sono solamente 11.
Andrebbero approfondite, secondo il senatore di Fratelli d’Italia, “le motivazioni che sottendono alla scarsa capacità attrattiva del territorio di Latina per i nuovi, già di per sé scarsi, medici di medicina generale in graduatoria, che prediligono altre sedi”.
LA SOLUZIONE “TAMPONE”
“Undici dottori di medicina generale di Aprilia hanno dato disponibilità ad accogliere 300 pazienti in più per sopperire al pensionamento di colleghi che hanno lasciato gli utenti sprovvisti di medico di famiglia; al momento non è dato sapere quando e se tale estensione sarà ufficializzata. Ai medici resisi disponibili sarebbe stato comunicato che tale aumento del massimale avrebbe una durata massima di 6 mesi e comunque sino all’inserimento di un congruo numero di medici negli elenchi di medici di assistenza primaria con studio principale nel comune di Aprilia”.
Calandrini chiede al ministro Speranza se, oltre alla risposta temporanea di “aumentare il numero di assistiti per ogni medico di medicina generale passando dagli attuali 1.500 a 1.800”, visto “il progressivo indebolimento dell’offerta sanitaria pubblica nell’area di competenza del comune di Aprilia e di tutta la provincia di Latina”, non intenda “porre in essere tutti gli atti necessari al fine di invertire tale deriva e potenziare le strutture sanitarie pubbliche nel territorio”.