Non si ferma la battaglia dei cittadinu per chiedere la chiusura della discarica di Albano Laziale e, senza sosta, continuano le iniziative istituzionali e territoriali da parte delle associazioni e comitati per dimostrare carte alla mano, con in mano i documenti dell’Arpa Lazio e del Dipartimento Epidemiologico Lazio, che la discarica fa male all’ambiente ed alla salute umana. In queste ore è toccato all’Associazione Salute Ambiente Albano sollecitare gli enti competenti, chiedendo un incontro urgente “alle dottoresse Paola Michelozzi e Carla Ancona, le due dirigenti del Gruppo di lavoro, composto da 32 persone interno al Dipartimento Epidemiologico Lazio che sta lavorando (ma alla velocità di una lumaca!) al ‘nuovo’ studio sull’insorgenza straordinaria di tumori e altre gravissime patologie che colpisce i cittadini residenti entro i 5 chilometri dalla discarica di Albano e relativo al periodo 2008-2018”. In questo contesto, l’associazione cittadini ricorda come, a soli 2,5 chilometri dalla discarica di Albano Laziale insiste il Noc, il Nuovo Ospedale dei Castelli, “la struttura sanitaria più importante di Roma sud, che ha mandato in pensione i tre ‘ vecchi’ ospedali di Albano Laziale, Ariccia e Genzano di Roma”, dicono ancora da “Salute Ambiente Albano”. Che, infine, detta le sue condizioni: “Chiediamo che lo studio Eras Lazio venga ultimato e ci venga consegnato entro il 31 gennaio 2021, per permetterci di consegnarlo ai magistrati che dal 4 febbraio 2021 si occuperanno del processo Cerroni ter, sui presunti traffici di rifiuti compiuti all’interno della discarica di Albano Laziale, al quale ci costituiremo come parte civile. Inoltre, abbiamo intenzione di chiedere anche a loro che lo studio venga esteso anche all’analisi degli anni 2019, 2020 e fino al 30 novembre 2021”.
02/12/2021