“La scelta di unire al dibattito anche una parte, chiamiamola così, più pratica nasce dall’esigenza di includere in maniera sempre maggiore le donne anche nel mondo dello sport e di dare loro gli strumenti per essere pronte ad affrontare qualunque tipo di eventuale aggressione” ha commentato il consigliere Costantini.
“Non solo la difesa personale, ma tutto lo sport rende le persone più preparate e più reattive in casi di minaccia, abbiamo pensato che invece di spendere solo tante belle parole, fosse arrivato il momento di proporre qualcosa di effettivamente funzionale per la sicurezza delle donne e delle ragazze anche di fronte ad atti di bullismo che spesso precedono la violenza vera e propria. Sono certo – conclude Costantini – che se riusciremo a portare più ragazze a fare sport e a metterle sullo stesso piano degli uomini, nell’immaginario collettivo, combatteremo la violenza in maniera molto più profonda”.