L’Associazione per la Promozione della Solidarietà (A.P.S. onlus), che si occupa della gestione per la Caritas diocesana di Albano delle opere segno – opere per la promozione umana e solidale – ha infatti finanziato, ristrutturato e adattato in base alle normative vigenti un dormitorio gratuito, nei locali adiacenti alla casa d’accoglienza “Cardinal Pizzardo” di Torvaianica, struttura di proprietà della Diocesi.
A TORVAIANICA LA CARITAS HA PRONTO IL DORMITORIO PER SENZATETTO, MA…
Il dormitorio è stato realizzato per offrire supporto alle persone senza fissa dimora 365 giorni l’anno, ma con speciale riguardo al periodo invernale, per contrastare l’emergenza freddo che grava sui senzatetto. Lo scopo è inoltre quello di favorire un graduale reinserimento nella società dei soggetti che chiedono accoglienza notturna.
Il progetto ha avuto un costo complessivo di oltre 200.000 euro e ha riqualificato un edificio usato come casa d’accoglienza per minori, adibendolo così a dormitorio senza distinzioni di età. La struttura diocesana era utilizzata precedentemente dalla casa-famiglia “Chiara e Francesco” di Torvaianica.
Come reso noto dall’architetto Favale, direttore dell’ufficio Edilizia di Culto e Beni culturali della Diocesi di Albano, sono state predisposte 12 postazioni letto con servizi igienici, lavanderia, armadietti con chiusure di sicurezza, cucina attrezzata e spazi per la socializzazione; il tutto con accessibilità conforme alle esigenze dei disabili.
Nonostante i lavori siano stati completati già da mesi, la Caritas non può far partire le attività del dormitorio per senzatetto perché mancano i sopralluoghi da parte del Comune di Pomezia. Per questo il vicario territoriale, don Marco Cimini, ha sollecitato tramite Pec l’amministrazione comunale e il comparto tecnico dell’Ente locale.
MANCA IL SOPRALLUOGO DEL COMUNE DI POMEZIA, E L’INVERNO È ALLE PORTE
Don Marco lamenta con ilCaffe.tv il modo frammentario con cui vengono richiesti i documenti necessari per il sopralluogo e la conseguente autorizzazione dell’Asl per l’apertura effettiva, e sottolinea la necessità di superare l’immobilismo, per aprire il dormitorio notturno in tempi brevi.
Come ci spiega il direttore della Caritas diocesana, don Gabriele D’Annibale: «molto semplicemente, prima riusciamo ad aprire prima riusciamo ad accogliere. Da Torvaianica a Nettuno c’è l’emergenza di accogliere persone senza fissa dimora, perché il freddo bussa alle porte. L’emergenza di accogliere è stata verificata con i punti d’ascolto delle Caritas parrocchiali».
Lo spirito speranzoso con cui si stanno muovendo don Gabriele d’Annibale e don Marco Cimini è quindi dato dalla fretta di aiutare quanti sono costretti a dormire all’addiaccio. Confidando nella concreta cooperazione dell’ente locale, visto che la struttura, provvista di tutta l’attrezzatura necessaria come lenzuola, cuscini e coperte, è pronta a operare, don Marco sottolinea le difficoltà burocratiche incontrate finora: «L’immobilismo amministrativo ci spaventa. Cerchiamo di essere attenti a rispettare ogni passaggio documentale e non troviamo mai la fine, soprattutto non riusciamo ad avere risposte».
Enrico Mangano