Significava questo che la “distanza” tra il luogo dell’evento in ogni comune del Lazio e il Dipartimento d’emergenza di riferimento si riduce ad un massimo di trenta minuti di volo, garantendo così un’assistenza tempestiva anche alle comunità più isolate e difficilmente raggiungibili. Con questo progetto la Regione Lazio era la prima in Italia a dare attuazione in modo così esteso e capillare a quanto previsto dal regolamento europeo 965/12 recepito nella legge regionale 11 del 2014 che permette di utilizzare campi sportivi e spazi aperti ma solo dopo una valutazione tecnica condotta dal personale di Ares 118, tecnici dell’elisoccorso e dell’Enac. Ma in particolare ancora oggi a distanza di 6 anni nei Comuni della provincia romana e ai Castelli Romani poco o niente è stato fatto in tal senso. Si era anche individuato anni fa un primo gruppo di 79 siti tra campi di calcio in sintetico e in erba e già dotati di impianto di illuminazione notturna; in provincia di Viterbo le aree erano 51, in quella di Latina 32; nella provincia di Frosinone 31 in quella di Rieti 13.
Verifiche e sopralluoghi vari erano stati fatti per predisporre e ottenere il relativo parere dell’Enac. Nella zona della provincia di Roma e in particolare ai Castelli Romani, sono stati spronati molti sindaci, dei comuni più grandi, come Velletri, Lariano, Artena, Genzano, Albano, Marino, Frascati, da sindacati, consiglieri regionali e comunali, operatori stessi del soccorso, forze dell’ordine a cercare di trovare soluzioni a livello locale potenziando le luci dei campo sportivi per l’atterraggio notturno dell’elisoccorso, ma finora senza riscontri.
«La Regione Lazio – spiegava nel 2015 il governatore Nicola Zingaretti – diventerà così la prima Regione italiana per estensione del servizio di elisoccorso che sarà attivo anche per il trasporto neonatale. Si creano in questo modo le condizioni per garantire concreta uguaglianza d’accesso agli Hub delle reti tempo dipendenti a tutti i cittadini del Lazio a prescindere dal luogo di residenza, per 365 giorni l’anno, sia di giorno che di notte. Con una rete così capillare l’ospedale è raggiungibile da ogni punto della Regione Lazio in 30 minuti. Quella che abbiamo elaborato è solo una lista indicativa ma non esaustiva nel senso che anche altri comuni possono avanzare la richiesta di essere inseriti nella rete se hanno spazi tecnicamente idonei. La sanità più vicina ai cittadini non è uno slogan, ma un fatto concreto che offre maggiore efficienza senza aumentare la spesa, perché questo progetto non comporta costi aggiuntivi per le casse regionali».
Nel 2015 in occasione del Giubileo Straordinario l’attuale presidente della regione Lazio, Zingaretti, auspicava l’apertura di siti notturni per l’elisoccorso con lo scopo di ridurre i tempi di soccorso soprattutto per le patologie tempo dipendenti e per quelle zone della regione più isolate. ” Per venire a noi e alla nostra realtà locale , racconta un esperto del soccorso aereo, nel 2018 conobbi casualmente l’attuale consigliere comunale di Velletri Paolo, ovviamente non lo era ancora, al quale feci presente questa delibera. In realtà questa delibera venne fatta sulla base di alcuni cambiamenti che l’ENAC (ente nazionale aviazione civile) recepì dalla comunità europea per adeguarsi alle nuove normative di volo notturno dell’elisoccorso. Teniamo presente che fino ad allora per l’atterraggio notturno dell’elisoccorso, in Italia, era necessario avere una piazzola illuminata con una base in cemento e di determinate misure specifiche. Questa nuova normativa prevedeva che si potesse atterrare in siti certificati illuminati che non fossero necessariamente delle piazzole ma dei luoghi predefiniti con ampi spazi ed illuminati ovviamente certificati da ENAC.
Quali posti potevano rispondere a questi requisiti? Ovviamente i campi sportivi che avessero un illuminazione e liberi da ostacoli, soprattutto facili da reperire nelle varie realtà locali. Dal momento che entrarono in vigore queste nuove normative vi era la possibilità di aprire siti di atterraggio notturno senza più grosse difficoltà, ma soprattutto a spese zero per enti e comuni che volevano mettere a disposizione dell’118 il proprio impianto sportivo. Nel nostro territorio dei Castelli Romani, Velletri, Lariano e comuni vicini, l’idea era, visto l’imminente apertura del NOC (nuovo ospedale dei Castelli) e una sicura delocalizzazione di alcuni servizi, come poi è avvenuto, ma soprattutto alla luce delle carenze strumentali strutturali dell’ospedale di Velletri, per le patologie tempo dipendenti Politraumi, Patologie Cardiovascolari, Cardiochirurgiche, Toraciche e Neurochirurgiche. Di proporre l’apertura del campo sportivo di Velletri come sito di atterraggio dell’elisoccorso e Paolo Felci, successivamente consigliere dell’opposizione non ebbe riscontro a fare approvare una mozione fatta dall’opposizione. Ad oggi a quattro anni dall’inizio di questa avventura si sta ancora con un pugno di mosche in mano. La maggioranza spinge per l’apertura di questo sito di atterraggio notturno all’interno della Caserma Scuola dei Carabinieri, i Carabinieri dopo i primi contatti anche con ARES 118, non hanno trovato la quadra dei documenti tra comando generale, caserma e cambi di comandanti. La morale della favola, conclude l’esperto soccorritore del volo, stiamo come prima, nulla di fatto”. Sotto una ricognizione dei siti di atterraggio notturno a sud del Lazio:
Piazzola ospedale Cassino
Piazzola ospedale Sora
Piazzola privata Anagni
Piazzola ospedale Alatri
Piazzola aeroporto Frosinone
Piazzola PTV Policlinico Tor Vergata
Piazzola San Camillo
Piazzola Gemelli
Piazzola Campus Biomedico
Piazzola Formia
Piazzola campo sportivo Fondi
Piazzola base Latina
Piazzola S. Maria Goretti (solo diurna)
Balza agli occhi, che da Anagni (Frosinone) a Roma non c’è un sito notturno di atterraggio per elisoccorso, come da Latina a Ladispoli o come su tutti i castelli Romani, con le gravi conseguenze che questa mancanza porta in interventi salvavita e urgenti. L.S.