Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Si è concluso così il processo sul centro commerciale “Globo”, il megastore che doveva sorgere ai margini della Pontina, a Borgo Piave, ma che tra falsi e violazioni urbanistiche, calpestando le previsioni del Prg e le norme regionali, secondo il sostituto procuratore Giuseppe Miliano che il 28 luglio 2016 ne ottenne dal gip Maria Mattioli il sequestro, si sarebbe trasformato in una lottizzazione abusiva. A emettere la sentenza il giudice del Tribunale di Latina, Francesco Valentini.
Prosciolti dunque, Ventura Monti, all’epoca dei fatti dirigente dell’ufficio tecnico del Comune e firmatario del permesso a costruire del 2003, finito accusato per aver autorizzato la sanatoria del mutamento di destinazione d’uso dell’opificio ex Seranflex, fabbrica di serramenti, per il permesso a costruire del 2009, con cui si autorizzava la demolizione e la ricostruzione dell’opificio con destinazione totalmente commerciale, e per la variante con cui si autorizzava l’accorpamento di tale immobile a un altro che aveva destinazione residenziale, ubicato nelle vicinanze, oltre che per il via libera ad aree destinate a parcheggio in zona agricola non coperte dalla sanatoria.
Un intervento autorizzato, secondo il pubblico ministero, in contrasto con il Prg e con la normativa regionale. E prosciolti Luca Baldini, tecnico convenzionato con il Comune, che aveva istruito la pratica di condono presentata dai proprietari del sito ex Seranflex, accusato per aver mandato avanti tale pratica pur sapendo che era falsa e come direttore dei lavori per la riqualificazione dell’opificio, dunque come tecnico della “Cosmo” per la modifica della destinazione d’uso e l’aumento di volumetria, Patrizia Marchetto, tecnico che aveva istruito la variante, Anna Fiorella Abbenda, progettista che rappresentava la legittimità dell’intervento, pur sapendo che, al momento della presentazione del condono, l’immobile possedeva ancora per 3.495 metri quadrati destinazione artigianale-produttiva, Piero Piattella, direttore dei lavori relativi alla variante, Giancarlo Piattella, amministratore unico della società Mimosa Park srl, beneficiaria dei titoli abilitativi, l’amministratore della “Cosmo srl”, società che intendeva aprire il megastore a marchio “Globo”, Nicola Di Nicola, Giovanni Passariello, Stefano Gargano, Luigi Paolelli e Roberto Bianconi. In abbreviato inoltre era già stato assolto l’avvocato Maurizio Mansutti.
Relativamente però all’accusa di falso per Monti e Marchetto, non essendo il reato ancora prescritto, i due si sono visti stralciare su tale aspetto la loro posizione e dovranno tornare in aula il prossimo 10 novembre. La struttura è inoltre stata dissequestrata e ne è stata disposta la restituzione al proprietario. Occorrerà ora vedere cosa ne sarà di quell’area ai margini della Pontina.