Tamponi salivari periodici per testare gli alunni di 50 scuole sentinella individuate nella regione Lazio. Così ha deciso la Regione Lazio. La procedura per contrastare il Covid è iniziata ieri all’istituto comprensivo ‘Bachelet’ di Roma e all’istituto comprensivo G. Pallavicini, sempre nella Capitale, dove è stato effettuato un monitoraggio dei contagi fra gli alunni più giovani.
In provincia di Latina si parte con l’istituto Volta, nel Capoluogo, per poi proseguire con gli istituti Gramsci di Aprilia e Garibaldi di Fondi. Queste scuole saranno monitorate per l’intero anno scolastico per due volte al mese a cui poi si aggiungeranno altri plessi.
«Il monitoraggio interesserà circa 30mila alunni, e verrà effettuato ogni due settimane – spiega Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio -. Si tratta di prelievi salivari di natura molecolare che vengono processati in laboratorio, il risultato si ha in 24 ore. Le operazioni sono molto semplici, non invasive. Qualora ci fosse un caso positivo, verrebbe immediatamente isolato insieme ai suoi contatti più stretti.
Questa attività serve per intervenire in maniera puntuale e preventiva, per evitare che si vada incontro a chiusure di interi plessi scolastici».
Anche l’ampia copertura vaccinale del personale scolastico appare rassicurante in questo senso. «Quest’anno la novità è che l’anno scolastico parte con oltre il 98% del personale docente e non docente vaccinato, e anche una buona parte degli alunni- continua D’Amato- Sicuramente c’è uno scudo maggiore, una difesa maggiore rispetto all’anno scorso».
I fondi per il monitoraggio e le forniture sono stati stanziati a livello statale, precisa l’assessore, mentre gli operatori sono messi a disposizione dal sistema regionale.
«Le nostre priorità sono la tutela della salute pubblica e l’attività di prevenzione», conclude.