Nonostante le ferme proteste di cittadini, associazioni e comitati territoriali che si oppongono al riavvio della discarica di Albano, il Gruppo industriale riconducibile al leader del settore rifiuti di Roma e dintorni, Manlio Cerroni, non molla la discarica di Roncigliano, anzi rilancia.
È in corso stamattina venerdì 3 settembre in Regione Lazio, dalle ore 10,30, un incontro istituzionale richiesto dalla società Colle Verde – che ha affittato proprio dal Gruppo Cerroni una parte dell’immondezzaio – con il quale punta ad ottenere in tempi brevissimi una ‘autorizzazione unica regionale’ per costruire un nuovo e maxi biogas da 80mila tonnellate l’anno da costruire all’interno della discarica castellana, al posto del vecchio TMB, il frullatore per rifiuti indifferenziati andato distrutto in un devastante incendio dai contorni mai chiariti il 30 giugno 2016. L’impianto industriale sorgerebbe al fianco del VII invaso, che dal 2 agosto riceve già i rifiuti indifferenziati del comune di Roma, e dovrebbe ricevere pattume non solo dai Castelli Romani e dal resto della provincia di Roma, ma anche da quella di Latina, e in particolare dal comune di Aprilia. Una proposta, quest’ultima, avanzata forse per ‘stuzzicare’ il rivale di Cerroni nel settore rifiuti e suo acerrimo ‘nemico’, Fabio Altissimi, attivo proprio nel comune pontino con un grosso impianto TMB.
L’incontro in Regione è stato convocato lo scorso 27 luglio da Vito Consoli, responsabile dell’Area Rifiuti del Lazio, e vi parteciperanno referenti di: Regione, Città Metropolitana di Roma, Arpa Lazio, Asl Roma 6, Vigili del Fuoco, Prefettura di Roma, Ministero della Transizione Ecologica, Ministero della Cultura, nonché rappresentanti dei comuni di Albano, Ariccia, Ardea ed Aprilia. Come anzidetto, le dimensione dell’impianto saranno considerevoli, decisamente superiori a quelle dei Castelli Romani che non superano la produzione di 25mila tonnellate l’anno di rifiuti umidi o organici.
La convocazione risale quindi a 5 settimane fa, ma sulla pagina trasparenza del comune di Albano non è stata pubblicata la relativa nota. Nessuno, da fine luglio, ha avvertito cittadini, associazioni e comitati di questa convocazione. Non si sa quest’oggi chi rappresenterà il comune di Albano e gli altri municipi dei Castelli, del litorale laziale di Roma-sud e Pontini a questo incontro istituzionale.
LE REAZIONI
“Sulla pagina trasparenza del comune di Albano – attacca il consigliere Marco Moresco di Pavona – non è stata pubblicata la nota di convocazione della Conferenza dei Servizi preliminare in corso di svolgimento in Regione da stamattina ore 10,30, ma che il comune ha ricevuto il 27 luglio, quindi 5 settimane fa. Mi chiedo, perchè non rendere pubblica anche questa notizia e convocazione? In tutta sincerità, ci auguriamo che non accada di nuovo quanto già accaduto di recente con il VII invaso: tutti ci tranquillizzavano che la discarica non avrebbe mai riaperto e invece ora tutti vediamo quello che sta succedendo”.
“In queste settimane – aggiunge Giacomo Castro, dell’associazione Latium Vetus di Pomezia – abbiamo assistito al tristissimo spettacolo dei tir che quotidianamente hanno trasportato nella discarica di Roncigliano il loro maleodorante e malsano carico di immondizia (in alcuni casi non conforme alle prescrizioni e quindi in aperta violazione di quanto stabilito dagli enti), tra le proteste dei cittadini e la polizia in assetto antisommossa a contenere residenti, uomini, donne e bambini.
Uno spettacolo tristissimo, atroce, che lede la fiducia con le istituzioni, gli enti locali e lo Stato. Ora inizia un nuovo capitolo, purtroppo, inerente la proposta di realizzazione della ‘biogas di Albano Laziale’. Dopo aver contrastato in tutte le sedi la biogas Cogea, in località Torre Maggiore, le associazioni e i comitati sono pronti a fare quadrato e contrastare, tutti insieme, questo nuovo e impattante progetto”.
“Nessuno – commenta invece Amadio Malizia, presidente dell’associazione Salute Ambiente Albano – avverte mai per tempo la cittadinanza. Nessuna notizia dal comune. Ma nessuna notizia nemmeno dalla Commissione Rifiuti Lazio, presieduta dal consigliere regionale Marco Cacciatore, che si è visto di recente in discarica. Nonostante tutti sapessero dallo scorso 27 luglio. La cosa ci lascia a dir poco perplessi. Auspichiamo a brevissimo di ricevere informazioni dettagliate sul progetto, per verificare che non sia una brutta-copia, appena un po’ più piccola, di quello a cui ci siamo già opposti fino al 12 aprile scorso. In ogni caso, saremo pronti a batterci contro questo progetto in tutte le sedi opportune, anche e soprattutto giudiziarie”.