In particolare, lo scarico singolo di rifiuti indifferenziati arrivati nella discarica di Albano il 3 agosto e provenienti dalla società Saf di Frosinone non era conforme ai limiti fissati dalla legge di settore; mentre lo scarico singolo giunto a Roncigliano il 16 agosto da Roma-Malagrotta era conforme, così scrivo i tecnici pubblici in una tanto attesa relazione tecnica resa pubblica nel pomeriggio di ieri, 1 settembre, nonostante l’indice di ‘secchezza’ (tecnicamente respirometrico) dei rifiuti romani risulti ampiamente superiore ai limiti di legge, ossia “2400 mg/l” in un caso e “1700 mg/O2/kgSVh” in un altro – così si legge nella relazione tecnica dell’Arpa Lazio che il nostro giornale ha potuto consultare – contro il limite di legge fissato inderogabilmente a 1000 mg/O2/kgSVh.
All’interno della spazzatura romana giunta ad Albano il 16 agosto, così risulta dal dettagliato report Arpa – sono stati rinvenute anche tracce di metalli pesanti pericolosi per salute e ambiente quali: Bario, Cadmio, Cromo, Rame, Mercurio, Nichel, Piombo, Zinco, etc.
Il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, ha scritto sui suoi profili social che oggi 2 settembre “con i tecnici (comunali, ndr) valuteremo in maniera approfondita questi primi dati, cercando anche di capire le tempistiche per le altre analisi che abbiamo chiesto ad ARPA Lazio”.
I cittadini, comitati e associazioni territoriali da settimane stanno denunciando presunte e gravi irregolarità relative alla qualità dei rifiuti indifferenziati in arrivo da Roma e poi sepolti nel VII invaso, già gravato da una gravissimo inquinamento ambientale certificato, da 10 anni a questa parte, proprio dalla stessa Arpa Lazio ma anche dalla Protezione Civile regionale.
“INADATTO IL SISTEMA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI ROMANI”
“Le aziende dotate di impianto TM, ossia di solo Trattamento Meccanico – sostiene Elena Mazzoni, dell’associazione Salute Ambiente Albano – come la Ecosystem e la Saf, non potranno mai inviare ad Albano rifiuti conformi perché non sono tecnicamente in grado di trattare adeguatamente la frazione umida od organica, ovvero quella che produce percolati pericolosi per le falde e sgradevoli odori intollerabili per i residenti. Le aziende dotate di TMB, ossia di Trattamento Meccanico Biologico, possono puntare a trattare nei limiti di legge i rifiuti indifferenziati che trattano, anche se raramente ci riescono visto che sono pochi gli impianti disponibili per Roma”.