Il comune di Roma sta spedendo da giorni nel VII invaso della discarica di Albano rifiuti indifferenziati che “non appaiono trattati e/o stabilizzati come previsto dalla normativa vigente e dalla Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata per il sito”. È quanto ‘denuncia’ il comune di Albano in una lettera – che il nostro giornale vi mostra in esclusiva – inviata nei giorni scorsi a più riprese all’Arpa Lazio (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale), ossia l’Ente pubblico deputato – per legge – proprio a controllare la qualità del pattume in arrivo nell’immondezzaio castellano.
Ecco il video esclusivo del materiale scaricato ad Albano in questi giorni. Si nota come il pattume è composto da rifiuti indifferenziati ‘frullati’, ma non adeguatamente trattati, mentre il materiale corretto dovrebbe apparire come una massa di terra marrone.
La lettera del comune di Albano è una missiva di fuoco che porta la data del 10 agosto scorso. A cui è seguito un sollecito. Il municipio albanense sollecita i tecnici regionali a “proseguire – così si legge ancora nel documento – nei controlli e nei monitoraggi di competenza alla scopo di accertare la classificazione e la caratterizzazione dei rifiuti che vengono smaltiti nella suindicata discarica: ciò al fine di fugare ogni dubbio in merito alla conformità degli stessi rifiuti ai criteri di ammissibilità alla corrispondente categoria di discarica”.
Il rischio è che da questi rifiuti colino percolati inquinanti pericolosi per le falde acquifere della zona. Ricordiamo che il vicino quartiere di Ardea – Villaggio Ardeatino è privo di un acquedotto pubblico e i pozzi della zona sono collocati e scavati nella stessa falda acquifera della discarica, con tutti i rischi che si possono immaginare.
Inoltre, questi rifiuti – che appaiono non trattati corretamente – producono puzze indicibili che vengono mitigate ma solo parzialmente dall’uso – da parte del Gruppo Cerroni – di profumi e enzimi per abbattere polvere sottili e maleodori.