“Stiamo lavorando – ha proseguito Ruberti – per restituire alla piena fruizione del pubblico edifici che appartengono al patrimonio immobiliare di proprietà e d’interesse regionale e che al momento si trovano in stato precario di conservazione. Per lo Stallino abbiamo stanziato 100 mila euro con i quali premieremo i primi 5 progetti selezionati e 397 mila euro per la successiva progettazione esecutiva mentre per l’esecuzione dei lavori vogliamo destinare 6 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione. Si tratta di una grande sfida resa possibile dal concorso di forze, professionalità, energie di tanti attori: le Direzioni e società regionali, il Comune di Latina, la Soprintendenza, il Consiglio Nazionale degli Architetti e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina. La scadenza del primo grado è prevista per martedì 21 settembre 2021”.
Lo Stallino diventerà sede di mostre, incontri, laboratori, sale multifunzionali, spazi espositivi con diverse attività creative e ricreative che dialogheranno con le iniziative del rinnovato Museo della Terra Pontina. L’edificio di Frezzotti, infatti, insieme al ricco patrimonio museale che ospita ï¼ importante documentazione storico-antropologica della vita e della cultura delle popolazioni che hanno lavorato alla bonifica e alla trasformazione agraria del territorio pontino ï¼ sarà oggetto di un nuovo allestimento secondo i più moderni criteri espositivi. L’area verde circostante, infine, che fa da connettore tra i due edifici e il resto della piazza, verrà riprogettato sia sotto l’aspetto naturalistico sia nella sua funzionalità complessiva, coerentemente con le attività del nuovo polo culturale.
Il concorso di progettazione rientra nel progetto strategico – avviato con il Piano annuale 2021 degli interventi in materia di Servizi culturali e di Valorizzazione culturale – per la realizzazione in tutte le province del Lazio di poli culturali territoriali e centri di eccellenza multifunzionali e fa parte delle azioni messe in campo negli ultimi otto anni dalla Regione Lazio per la riqualificazione e valorizzazione del vasto patrimonio di beni storici, architettonici e culturali del territorio. Partendo dal Castello di Santa Severa e dal WeGil a Roma fino al Palazzo Doria Pamphilj a San Martino al Cimino recuperati con il progetto Artbonus, passando per beni del patrimonio ATER riportati a nuova vita fino ad arrivare al progetto in corso per il recupero dell’antico Ospedale degli Infermi della città di Viterbo: un percorso importante per restituire ai cittadini pezzi fondamentali di storia e memoria della regione.