Dopo la firma del “Patto per Latina sicura” nel 2018, il protocollo vuole prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale, prevedendo l’impegno del Comune ad acquisire l’informazione antimafia anche per atti e valori ulteriori rispetto a quelli per i quali è già obbligatorio per legge, poiché l’informazione antimafia consente di verificare in modo completo la situazione dell’impresa ed eventuali legami di natura mafiosa dei suoi esponenti.
Finiranno sotto la lente gli appalti pubblici (per importi superiori a 250mila euro nei lavori, 150mila euro nei servizi e forniture e 50mila euro nei subappalti e subcontratti); le convenzioni di lottizzazione, in ambito urbanistico ed edilizio, (tenuto conto della potenziale incidenza sul tessuto urbano cittadino); le autorizzazioni e licenze di commercio (ristorazione, attività ricettive, di pubblico intrattenimento, stabilimenti balneari) anche in considerazione dell’impatto delle misure anti-COVID su tali attività.
In questo modo il Comune si prepara a controllare anche gli appalti sui fondi del Recovery Fund che arriveranno dall’Unione Europea.
Il protocollo è stato mandato al ministero dell’Interno per il via libera definitivo.