È esplosa la rabbia dei consiglieri di opposizione di Ciampino, che alle 12 di questa mattina hanno espresso il loro dissenso nei confronti dell’amministrazione guidata da Daniela Ballico, chiedendone le dimissioni, con una manifestazione davanti all’ingresso della Palazzina B del Municipio di Largo Felice Armati. Motivo della protesta, la sospensione improvvisa del Consiglio comunale di oggi a causa di una maggioranza con numeri insufficienti per il regolare svolgimento della seduta. “Una situazione incresciosa e indegna” ha tuonato Mauro Testa, capogruppo della lista civica “Insieme con Mauro Testa per Ciampino”. “I cittadini ciampinesi meritano molto di più, caro Sindaco Ballico, rispetto a questo teatrino. Dimettetevi, farete una figura migliore con i cittadini”. “Oggi riteniamo che si sia attuata una delle ultime scene di questa amministrazione” ha aggiunto Paola Cedroni, capogruppo del Movimento 5 Stelle “sia per quanto riguarda la presidenza del Consiglio comunale, che non può essere ancora ricoperta da Massimo Balmas, per l’ennesima volta totalmente incapace di gestire situazioni critiche. Il Sindaco Ballico ha ancora la possibilità di uscire in maniera dignitosa, dando le dimissioni. Quest’amministrazione in due anni ha fatto vedere solamente progetti attaccati sui muri delle stanze degli assessori, vignette e nient’altro. È ora di lasciare Ciampino a un’amministrazione competente e capace di dare risposte immediate”. “Ennesima farsa, stamattina, da parte di questa Amministrazione” ha detto Andrea Perandini del Partito Democratico. “Il Consiglio comunale è ridotto a mera occupazione degli spazi pubblici. La maggioranza, quando non riesce a trovare i numeri, si dà latitante. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un silenzio innaturale di questa maggioranza, nessuna dichiarazione, nulla di nulla, a parte qualche schermaglia via social. Chiediamo di ridarci le chiavi della città e di tornare alle elezioni al più presto”. “Quello a cui abbiamo assistito oggi” ha dichiarato Alessandro Porchetta, capogruppo di Diritti in Comune “è la conclusione di un percorso che va avanti da due anni, con un utilizzo strumentale dei mezzi a disposizione del presidente del Consiglio comunale per il regolare svolgimento dei Consigli. Si è continuato a rifiutare l’utilizzo della Sala Consiliare anche dopo il periodo in cui non era possibile incontrarsi a causa della pandemia, ma questo non c’entra nulla con l’attenzione nei confronti della pandemia, cosa che sarebbe assolutamente condivisibile: èuna scelta esclusivamente politica, legata alla volontà di controllare i numeri per tenere in piedi la maggioranza. Del resto, durante le ultime partite dell’Italia agli Europei di calcio, l’Amministrazione ha avuto ben altro atteggiamento nei confronti della pandemia. Oggi ci è stato fisicamente impedito di partecipare al secondo appello nominale, che avrebbe garantito lo svolgimento del Consiglio comunale. La segretaria comunale, pagata lautamente con i soldi dei cittadini per questo ruolo, si è piegata ancora una volta alle esigenze di una parte, senza dare ai consigliere la possibilità di intervenire, di dare la presenza e di svolgere il Consiglio comunale. Questo perché oggi non c’erano i numeri per approvare gli equilibri di bilancio. Del resto, conosciamo bene come funziona questa maggioranza: ogni 6 mesi c’è una crisi, non politica, ma legata a interessi particolari, puntuali e di partito. Il Sindaco prenda atto che non ha una maggioranza politica, rimetta l’incarico e si torni alle urne: se avrà abbastanza forza, rivincerà, altrimenti arriverà un nuovo Sindaco, che affronterà i problemi reali di Ciampino in modo più compiuto”. Conclusione affidata a Emanuela Colella del Partito Democratico: “La maggioranza insiste a svolgere i Consigli non in presenza e a suo piacimento: se ha i numeri, il Consiglio si fa, altrimenti non si fa e chiude in fretta e furia i collegamenti. Io oggi, per gravi problemi familiari, mi sono collegata in ritardo e, a mia sorpresa, quando mi sono collegata, poco dopo le 10.30, la seduta era stata già chiusa e non ho potuto neanche dare la mia presenza. Noi consiglieri di opposizione restiamo alla finestra, mentre in maggioranza litigano tra di loro e la città è allo sbando. Non ci sono i numeri, bisogna tornare alle urne”.
Luca Rossetti
28/07/2021