Non sarebbe morto per un colpo accidentale esploso dal suo stesso fucile: a sparare, in maniera del tutto accidentale, sarebbe stato invece il cugino. La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati un uomo di 65 anni di Marino per la morte di Stefano Bernardoni, 51enne di Cisterna ed ex custode del cimitero di Ardea, morto il 17 ottobre 2018 a Cisterna durante una battuta di caccia.
Inizialmente gli inquirenti erano convinti che l’uomo fosse rimasto ucciso da un colpo partito dall’arma che imbracciava, così come testimoniato anche dal cugino.
Gli accertamenti, come riporta Il Messaggero, hanno appurato invece che il colpo è stato esploso da una distanza tra i 70 e i 130 cm: impossibile dunque che fosse stato lo stesso Bernardoni a sparare verso se stesso. Non solo: sul fucile non sono state trovate tracce di sangue o terriccio. Il 65enne rischia l’accusa di omicidio colposo e di porto abusivo di armi, visto che la licenza di caccia era scaduta.