LA SVISTA REGIONALE: MANCATA CONVOCAZIONE
A far emergere la mancata convocazione della Bonifica romana è stata la Provincia di Latina che gli aveva chiesto l’obbligatorio parere idraulico. I tecnici provinciali, lo scorso 28 maggio, avevano sollevato il caso davanti alla Regione Lazio. Gli ingegneri della Provincia di Latina, Gianfranco Crippa e Paolo Rossi, hanno scritto: “Non si ravvisa la convocazione del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Amministrazione peraltro convocata in prima seduta” della Conferenza dei servizi. Cioè il tavolo tecnico dove i vari enti, con la partecipazione di cittadini, comitati e associazioni, devono analizzare il progetto ed esprimersi ufficialmente su di esso. Il Servizio Opere Idrauliche della Provincia di Latina sottolinea pure che “i pronunciamenti” del Consorzio di Bonifica “risultano correlati e presupposti a valutazioni di competenza di questa Amministrazione, in relazione al Piano Stralcio per l’al’Assetto Idrogeologica (PAI) ed ai titoli idraulici”.
Il parere del Consorzio di Bonifica è infatti previsto dalla legge regionale del Lazio n. 39 del 1996, che contiene il PAI, Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità dei bacini del Lazio. Tuttavia, nonostante e dopo la lettera della Provincia alla Regione, lo stesso Consorzio di Bonifica scriveva ai tecnici provinciali di non essere stato ancora convocato dalla Regione.
LA BONIFICA RILANCIA: ESONDAZIONI E DOCUMENTI CARENTI?
Il 15 giugno lo stesso Consorzio non si era limitato a far presente la sua mancata convocazione alla seduta stabilita per giovedì prossimo 8 luglio. Il direttore generale della Bonifica Litorale Nord, il dottor Andrea Renna, sollevava una serie di osservazioni sul progetto di discarica nell’ex cava alla Cogna. Il Consorzio di Bonifica nella lettera “evidenzia che la documentazione tecnica inviata risulta carente in quanto non ha completamente ottemperato a quanto richiesto con nota n. 3068 del 01/03/2021”. Non solo. Il Consorzio chiamato ad esprimersi in materia idrogeologica, teme anche un aumento dei rischi: “Le arginature previste possono portare ad un incremento locale dei tiranti e quindi un incremento del livello di rischio delle aree limitrofe, soprattutto per quanto riguarda i punti sensibili dell’eventuale esondazione, come il depuratore presente vicino alla confluenza Fosso della Ciocca e Fosso di Buon Riposo”. Il Consorzio di Bonifica romano contesta varie presunte incongruenze nella Relazione idrogeologico-idraulica presentata dalla Paguro Srl. “Non sono indicati i valori di portata nella tabella n. 23 che erroneamente venivano riportati nella tabella 27” di un altro elaborato tecnico. “Mentre i valori di portata inseriti nella tabella 27 presenti nell’elaborato 395-PAM 65-01 (la Relazione idrogeologico-idraulica, ndr) sono discordi da quanto indicato negli elaborati e grafici in relazione all’elaborato 395 PM 65-00 tabella n. 13”.
LE RICHIESTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA
E così i tecnici della Bonifica chiedono, tra l’altro, “di attestare e dimostrare, nella relazione idrologico-idraulica redatta da ingegnere abilitato, che l’intervento proposto e le eventuali opere di messa in sicurezza delle aree […] non aumentino le attuali condizioni di rischio e pericolo delle aree limitrofe, corredando lo studio con mappe delle aree inondabili per il Fosso della Ciocca, Fosso di Buon Riposo e Fosso della Moletta”. Insieme ad altri ulteriori accorgimenti di sicurezza sugli scarichi, il Direttore generale del Consorzio di Bonifica Litorale Nord scrive che “in corrispondenza dell’opera di scarica (delle acque, ndr) deve essere realizzata la protezione delle sponde e del fondo del fosso interessato con scogliera in pietra e/o materassi tipo Reno”. Questo per “evitare fenomeni erosivi”. Attraverso l’ing. Franco Passeri, la società che vuol fare la discarica ha risposto alle osservazioni dei tecnici della Bonifica. Sul rischio esondazioni, in particolare, replica che lo studio idraulico per conto della Paguro “ha permesso di valutare che non si verificano per l’area di intervento fenomeni di esondazione per eventi di piena, nemmeno con il tempo di ritorno di 200 anni”.
ARGINATURE: SERVE L’OK DELL’AUTORITÀ DI BACINO?
Alla fine della fiera, mercoledì scorso 30 giugno l’Area VIA della Direzione rifiuti regionale ha invitato il Consorzio di Bonifica Litorale Nord alla seconda seduta della Conferenza dei servizi sul progetto Paguro per la discarica alla Cogna.
Ma non finisce qui. La Provincia di Latina ha fatto presente un ulteriore aspetto: dovrà esprimersi anche un altro importante Ente: l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale. Questo Ente è deputato alla tutela di acque, fossi e altri corsi d’acqua superficiali, alla prevenzione di alluvioni, alla difesa del suolo e alla prevenzione di rischi idraulici e al risanamento idrogeologico. In particolare – afferma la Provincia di Latina – l’Autorità di bacino entra in gioco riguardo alle “arginature dei corsi d’acqua” richieste dal Consorzio di bonifica. Tali arginature “dovranno essere approvati dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale” precisa la Provincia di Latina, visto che si stratta di aree di attenzione idraulica.
La sospirata convocazione del Consorzio di Bonifica Litorale Nord è arrivata mercoledì 30 giugno. L’appuntamento per la seconda seduta della Conferenza dei servizi sulla discarica Paguro è per giovedì 8 luglio, alle 10,30