Nato nel 1922 nel Trevigiano, a Moreno di Piave, divenuto sacerdote nel 1945, don Angelo si spese da subito nella sua diocesi di origine, a Vittorio Veneto, come insegnante di italiano, latino a francese nel seminario. Inviato ad Aprilia, dove già erano presenti alcuni confratelli di Casa San Raffaele, don Angelo seppe subito leggere le esigenze e i bisogni di questo territorio e del tempo in cui era chiamato a operare. I finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno avevano reso Aprilia il luogo ideale per ingenti investimenti che in pochi anni portarono in città aziende nazionali e internazionali. La fabbrica divenne ben presto il simbolo di questa veloce crescita economica, con tutte le conseguenze per un territorio che fino a quel momento era stato essenzialmente agricolo. In molti, da tutte le regioni di Italia, in particolar modo dal Sud, vennero ad Aprilia come operai e lavoratori.
Proprio su di loro don Angelo seppe posare il suo sguardo di pastore ed educatore. Ben presto, il sacerdote comprese il bisogno di istruzione e formazione per ragazzi che a volte erano privi anche della minima preparazione. È così che nacque il Centro di Addestramento professionale di Aprilia. Sono tantissimi i giovani di allora passati attraverso la “scuola di don Angelo”.
Quando terminò il suo lavoro al Centro di Addestramento professionale, don Angelo divenne parroco nella nuova chiesa di San Pietro e Paolo, per poi rientrare nel suo Veneto, ormai anziano. Aprilia però non lo ha mai dimenticato: ancora oggi i “suoi” ragazzi ricordano quei momenti trascorsi a scuola, l’importanza che la figura di don Angelo ebbe nelle loro vite. Il Centro di Addestramento professionale oggi non c’è più, ma il ricordo di Don Angelo è ancora vivo.
“Gli apriliani devono a don Angelo Zanardo la capacità di aver costruito attorno a quel processo di crescita economica, anche benessere e lavoro”, ha detto il sindaco Antonio Terra. “Credo sia forse la più bella eredità, per un uomo che ha saputo spendersi così tanto per il bene comune”.