Per l’omicidio di Desiree, la sedicenne di Cisterna di Latina uccisa barbaramente nel quartiere di San Lorenzo a Roma due anni e mezzo fa, abusata e poi fatta letteralmente a pezzi, i giudici della terza Corte d’Assise di Roma hanno condannato all’ergastolo Mamadou Gara e Yusef Salia, a 27 anni Alinno Chima, mentre è stato condannato a 24 anni e mezzo di carcere Brian Minteh, ma che tuttavia tornerà libero per scadenza dei termini di custodia cautelare. Le accuse nei loro confronti vanno, a vario titolo, dall’omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. Lo scorso dicembre i pm Maria Monteleone e Stefano Pizza avevano chiesto l’ergastolo per tutti e quattro gli imputati con isolamento diurno per un anno. Il verdetto è arrivato dopo oltre nove ore di camera di consiglio.
IL GRIDO DI DOLORE DELLA MAMMA
In aula era presente anche la mamma di Desiree, Barbara, che indossava una maglietta bianca con la foto della figlia, accompagnata dai familiari e dalle amiche della giovane vittima. Dopo la lettura della sentenza una donna dal pubblico ha urlato ‘maledetti, possiate bruciare all’inferno. Mi attendevo quattro ergastoli, non sono soddisfatta di questa sentenza soprattutto perché uno degli imputati torna libero e questo non doveva succedere. Non ho avuto giustizia”.
20/06/2021