Messa ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta antimafia denominata “Reset” e poi trovata in possesso di un’arma e di droga, Valentina Travali, considerata un’esponente dell’omonimo clan di origine nomade, è stata condannata dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, a sette anni e due mesi di reclusione. Dopo gli arresti scattati nell’ambito delle indagini della Dda, venne fatto circolare un video in cui giovanissimi legati ai Travali inneggiavano alla violenza, allo spaccio e solidarizzavano con i capi finiti in carcere. In quelle immagini compariva anche Valentina Travali, che si trovava appunto ai domiciliari, mentre contava un gran numero di banconote. La Mobile il 12 marzo scorso perquisì l’abitazione della donna e trovò 49 grammi di cocaina e una penna-pistola calibro 22, con un bossolo all’interno e un centinaio di cartucce di vario calibro. Una vicenda che portò all’apertura di un altro fascicolo a carico di Valentina Travali, per cui ora è stata processata e condannata.
17/06/2021