A Velletri è stata una mattinata di agitazione per gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di via Cisternense, che con un animato sit in, circa 30 poliziotti della penitenziaria, con tanto di bandiere e cartelli, hanno dimostrato la loro indignazione contro la situazione lavorativa attuale e del recente passato. Presenti anche molti colleghi da altri penitenziari della Regione, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti, Roma, hanno svolto una dimostrazione di protesta davanti alla sede dell’affollato carcere dei Castelli Romani. Presente anche il segretario generale del comprensorio (Roma sud, Pomezia, Castelli) della Cgil Funzione Pubblica Fabrizio Samorè e il delegato locale per il carcere (della Cgil) Pietro Coppola.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
I punti richiesti all’Amministrazione Penitenziaria sono diversi, li elenchiamo in sintesi: Invio di nuovo personale, visto il perenne stato di sott’organico di agenti, ne servono almeno 70, diminuzione dei massacranti turni e orari di lavoro in sezione, aumento del personale sanitario medico e infermieristico nei penitenziari, operare gli scatti di ruolo e categoria fermi da anni, prestare attenzione ai luoghi di lavoro e apportare una maggiore sicurezza, riconoscere avanzamento professionale e formazione specializzata, visto i tempi difficili e che sono cambiati notevolmente da molti anni a questa parte, evitare il sovraffollamento ( a Velletri ci sono circa 500 detenuti, il 40% circa in più rispetto alla capienza prevista) riconoscere gli scatti di anzianità, indennità adeguandoli ai tempi, e sostanziale incremento del personale per le traduzioni di scorta, con la sostituzione dei mezzi vecchi, con alcuni più sicuri e nuovi rispetto a questi usurati e vetusti di ora.
“La direzione generale del carcere che è stata chiamata ad ascoltare le problematiche dei poliziotti penitenziari, ma nessuno ci ha ascoltato e non si è presentato nessuno dei dirigenti locali al nostro sit in. Non vogliamo nemmeno che il carcere di Velletri diventi come lo è da oltre un anno un centro covid di Roma e provincia per detenuti, che vengono a fare la quarantena fiduciaria qui al momento dell’arresto in attesa di tutti i test ed esami vari per il coronavirus 19”, ha detto un amareggiato Fabrizio Samorè. Prossimo appuntamento di protesta il 10 giugno prossimo davanti al ministero della giustizia via Arenula a Roma. Inoltre la Direzione non è potuta uscire perché c’era la visita del garante regionale dei detenuti il quale ha redatto una nota a favore della penitenziaria chiedendo un’ interrogazione parlamentare