«NON HO UN PARTITO PERCHÈ IL MIO PARTITO È LA CITTA’»
Zaccheo si è detto «lusingato dall’appello fatto dalle associazioni, ma non solo. Ci sono anche donne e uomini della città che mi invitano a tornare a lavorare per Latina. Per questo dico ai giovani e alla mia comunità che io ci sono. Non ho un partito perché il mio partito è la mia città e i cittadini che ogni giorno incontro». Nella conferenza il candidato Sindaco che per adesso ha come avversari Damiano Coletta e Antonio Bottoni ha letto anche alcuni messaggi ricevuti da persone che condividevano la sua decisione di candidarsi.
IL SOGNO DEL CENTENARIO DI LATINA
Gli obiettivi di Zaccheo sono racchiusi nelle intenzioni di saper approfittare del recovery fund e di saper puntare al centenario di Latina. «Immagino – ha commentato – quella data con Latina capitale, come piace chiamarla a me, viva e capace di ospitare eventi come già fatto in passato. Il sogno è che entro il centenario il nucleo di fondazione possa diventare cittadella universitaria, con facoltà universitarie all’intendenza di finanza e un ripensamento del centro inteso come salotto culturale».
PORTE ANCORA APERTE AL CENTRODESTRA
La candidatura di Zaccheo scombina, senza dubbio, i piani del centrodestra che al momento non ha ancora scelto su quale candidato puntare. Nella conferenza stampa Zaccheo ha ricordato esplicitamente l’endorsement ricevuto dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e ha dichiarato che un dialogo con Claudio Durigon, della Lega, è ancora aperto. Da quanto si apprende, dunque, la sua decisione di ufficializzare la candidatura a Sindaco sostenuto da 13 associazioni non è una porta chiusa in faccia al centrodestra. «Parto con loro – ha detto, riferendosi alle associazioni – per fare un percorso di avvicinamento con tutti». I giochi, dunque, sono ancora aperti e la decisione dei partiti sarà determinante. Se sceglieranno di appoggiare Zaccheo potrebbe esserci un unico candidato unitario per il centrodestra, se porteranno avanti un altro nome potrebbe ripetersi il copione già visto altre volte in cui dopo una sbandierata unità il centrodestra va diviso alle elezioni.