La società che vuole realizzare il mega immondezzaio ad Aprilia, nell’ex cava al confine con Ardea e a due passi da Anzio – Lido dei Pini, ha chiesto più tempo per poter replicare al duro parere negativo espresso dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale.
L’Arpa Lazio, infatti, il 4 maggio scorso ha consegnato la propria relazione. Nel documento evidenzia diverse criticità e difformità nel progetto della Paguro rispetto alla normativa vigente e alle condizioni geologiche e idrogeologiche del sito prescelto, che praticamente “galleggia” sulla falda idrica. Ma pure qualche presunta contraddizione tra diverse parti dello stesso progetto. Oltre a sottolineare la grande quantità di rifiuti estranei al sito che si vorrebbero abbancare nell’ex cava, in nome della bonifica dell’area stessa, purtroppo contaminata da rifiuti illegali anche di industrie chimico-farmaceutiche che da un lato si occupavano di salute umana e dall’altro tappezzavano questo territorio di scarti tossici…
“Tenuto conto che il suddetto parere di ARPA Lazio eÌ€ formato da un articolato documento tecnico di 37 pagine – scrive la signora Fava della Paguro -, recante numerosi rilievi e osservazioni, la scrivente, vista l’imminenza della seconda seduta di conferenza di servizi, non eÌ€ messa in condizioni di interloquire nel merito, nel rispetto del principio del contraddittorio. Pertanto, con ogni piuÌ€ ampia riserva, si chiede di rinviare la data della seconda seduta della conferenza di servizi in oggetto di almeno 30 giorni, in modo da consentire alla scrivente di formulare in tempo utile i chiarimenti e le deduzioni conseguenti ai rilievi formulati dall’organo tecnico regionale, nel rispetto del contraddittorio e della completezza istruttoria”.
Il capo della Direzione regionale capitale naturale, parchi e aree protette area valutazione di impatto ambientale, dottor Vito Consoli, ha accolto l’istanza della Paguro Srl e ha rinviato la seconda seduta del tavolo tecnico-istituzionale sul progetto al prossimo 15 giugno, ore 10,30.
Infine, la società della discarica rilancia: “Ove occorra, si chiede altresì di sospendere il termine del procedimento per un periodo equivalente alla proroga disposta”. Quindi potrebbe allungarsi il periodo totale dell’intero iter, ossia i 90 giorni indicati dalla normativa per la particolare procedura PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale). In caso di autorizzazione, scatterebbe il via libera totale senza più bisogno di altri pareri, permessi e nulla osta. La discarica proposta dalla Paguro Srl prevede una capacità di 750mila metri cubi complessivi. Un volume equivalente a 120 palazzi da 10 piani, praticamente un quartiere di una città media.
Nel frattempo monta il fermento tra i cittadini per fermare il progetto.