A renderlo noto è un comunicato congiunto degli assessori regionali Daniele Leodori e Roberta Lombardi, gli stessi che qualche settimana avevano annunciato l’intendimento di acquisire a patrimonio il bene. «Siamo entrati in corso d’opera in una trattativa tra privati offrendoci di acquistare i terreni del Circeo oggetto dalla compravendita proprio per restituire ai cittadini e alla comunità un pezzo fondamentale del nostro patrimonio naturalistico, archeologico e culturale. Essendo poi emerso che ad essere in vendita non erano direttamente i terreni ma una società privata che ne detiene la proprietà, non è stato possibile per la Regione acquistarli direttamente. Attraverso la direzione Demanio abbiamo comunque fatto un ulteriore tentativo chiedendo alla società di farci incontrare l’acquirente, con cui era già stata concordata la vendita, che però si è rifiutato».
Con l’uscita dalla scena della Regione, l’attenzione si sposta sull’ente comunale che già nei mesi precedenti aveva allacciato rapporti con i venditori per valutare la possibilità di acquisire il bene a patrimonio comunale. «La proposta di acquisizione presentata dal Comune nei mesi scorsi è tecnicamente tuttora valida. Resta da capire chiaramente quelle che sono le intenzioni dei venditori – spiega il sindaco di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni –. La nostra proposta di acquisto è legittimata su ragioni vincolistiche finalizzate a uniformare e quindi rafforzare la tutela sull’area che comunque presenta pochissimi margini per chi è titolare del diritto di proprietà. Onestamente non ritengo che se la trattativa venisse conclusa tra privati possano esserci particolari ripercussioni sullo stato delle cose. Ora, sfilata la Regione, seguiremo l’evolversi della situazione e quali saranno le mosse dei soci venditori».
Nella complessità della vicenda, visti anche i trascorsi storici che vedono l’annuncio di vendita riproporsi a distanza di anni, resta da capire quali possano essere invece gli interessi di un privato pronto ad investire circa 300mila euro su un terreno, di fatto inutilizzabile per tutti i vincoli normativi in essere sull’area e con possibilità di economicità pari a zero. In tal senso proprio dalla Regione arriva il monito: «possiamo, come è nostro dovere fare, vigilare sull’uso di quei terreni affinché sia tutelata l`area protetta del Parco del Circeo ed impedire qualunque tipo di azione possa minacciarne la bellezza e l`integrità».