Almeno questa è la richiesta di sei consiglieri regionali (prima firmataria Gaia Pernarella M5S, poi La Penna PD, Forte PD, Bonafoni centro-sinistra, Simeone FI e Cacciatore Europa Verde) che hanno chiesto ed ottenuto (con il voto unanime del Consiglio del Lazio) che la Giunta Zingaretti si faccia promotrice presso il Mibact della tutela di questa grossa porzione di campagna pontina.
La richiesta di istituire la nuova e grossa area verde ad Aprilia era partita nel 2020 da cittadini, associazioni e comitati territoriali, poi ripresa e rilanciata dallo stesso municipio, guidato dal sindaco Antonio Terra.
UN UNICO E GROSSO POLMONE VERDE
La nuova area verde di Aprilia si andrebbe a ricongiungere, quindi, col grosso ‘corridoio verde’ che collegherebbe il litorale laziale di Roma-sud di Ardea e Pomezia, i Castelli Romani (con il recente vincolo istituito su richiesta del comune di Marino, guidato dal sindaco Carlo Colizza) con le tutele paesaggistiche che abbracciano tre comuni: Albano, Castel Gandolfo e Marino, fino a ‘toccare’ la Capitale sia sfiorando l’area ‘magica’ – utilizzata per numerosi set cinematografici anche internazionali – delle Solfatare, che a lambire la tenuta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in località Castel Porziano.
Tra l’altro, questo Ordine del Giorno andrebbe a raddoppiare l’effetto positivo della recente proposta di legge dei due consigliere regionali Cacciatore e Bonafoni che hanno richiesto di ampliare e riunificare i due parchi dei Castelli e dell’Appia Antica.
Leggi l’ordine del giorno regionale.
L’ASSOCIAZIONE LATIUM VETUS
“Siamo felici – ci racconta Giacomo Castro, presidente dell’associazione Latium Vetus che prima ha chiesto e ottenuto dal Mibact le tutele su Ardea e Pomezia e poi le ha difese al Tar del Lazio ed al Consiglio di Stato – che l’apposizione, ottenuta da Associazione Latium Vetus – e da essa difesa vittoriosamente fino alla pronuncia del Consiglio di Stato – del “vincolo paesaggistico delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia ed altre sui Comuni di Pomezia ed Ardea” sia stata occasione per questa richiesta di estensione della tutela. Lo diciamo da anni, l’agro Apriliano è meritevole quanto quello di Pomezia e di Ardea, e merita anch’esso di essere difeso e salvaguardato dalla speculazione che si addensa sul territorio sotto forma di progetti di campi fotovoltaici, proposte di discariche, cave, realizzazione di cubature residenziali e industriali. Ci sentiamo però di mettere tutti in guardia. L’apposizione di un vincolo è un’operazione strategica e molto delicata: tutto il territorio di valore deve essere incluso nella perimetrazione di vincolo. In caso contrario, l’operazione (evidentemente spot) avrebbe conseguenze devastanti perché favorirebbe la trasformazione, e quindi lo sconvolgimento, della superficie territoriale esclusa dalle tutele”.
LA CONSIGLIERA REGIONALE, MARTA BONAFONI
Sulla vicenda, il nostro giornale ha chiesto un parere ai consiglieri regionali, tra i quali Marta Bonafoni. Una nuova e grossa area verde – le abbiamo chiesto – potrebbe riunire paesaggisticamente i comuni di Aprilia, Ardea, Pomezia e Roma, passando per i Castelli Romani. Consigliera Bonafoni, cosa pensa di questa idea? È solo un’idea o i cittadini possono sperare in qualcosa in più?
“Ci sono ambiti di paesaggio – ci ha risposto Marta Bonafoni, in quota centro-sinistra – previsti dal Piano Paesistico che sono ricognitivi e forniscono un quadro conoscitivo per i comuni che devono pianificare il proprio territorio. Ci sono invece aree d’interesse pubblico oggetto di apposito Decreto ministeriale come quello della Campagna romana tra Via Nettunense e Agro Romano, alle pendici dei Castelli. Queste ultime hanno un regime di vincoli da cui derivano specifiche norme di tutela. Il Consiglio regionale contestualmente al Piano Paesaggistico ha approvato un ordine del giorno, prima firmataria Gaia Pernarella e sottoscritto anche da me, che impegna la Giunta a farsi promotrice nelle sedi opportune del riconoscimento dell’alto valore paesaggistico di una porzione di territorio sita nel Comune di Aprilia facente parte delle antiche “Tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana”. Se il Ministero riterrà meritevole di tutela anche questa area, potrebbe anche in questo caso disporre un apposito Decreto di interesse pubblico. In questo caso si potrebbe ragionare per forte unitarietà a questa ampia area di cui si parla”.
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DEL LAZIO, MARCO CACCIATORE
“Mi schiero con favore – ci racconta Marco Cacciatore, presidente della Commissione Urbanistica del Lazio ed esponente di Europa Verde – al fianco di questa iniziativa, che va nel solco di altri provvedimenti, come quello della riunificazione dei Parchi Appia e Castelli romani. Con il PTPR appena approvato, è necessario che la salvaguardia degli spazi verdi resti un caposaldo. È anche importante evitare di rappresentare – come invece accade in certi ambienti politici – le aree verdi come puro deserto economico. È l’attività agricola – quella vera, che coltiva e vende derrate agricole – ad essere bastione della vivibilità e tutela dei territori all’interno delle aree riservate. Aree che a quel punto diventano addirittura volano economico”.
L’ASSESSORE DI MARINO, ANDREA TRINCA
“Bello – commenta Andrea Trinca (M5S), assessore all’Urbanistica del comune di Marino – vedere i territori di vari Comuni che si uniscono fisicamente nella difesa dell’Ambiente. Un’altra splendida notizia per coloro che hanno a cuore l’ambiente ed il territorio, proprio ieri si è celebrata la giornata mondiale della terra ma le celebrazioni pur rappresentando momenti importanti di riflessione troppo spesso non incidono come vorremmo sulla realtà fisica degli eventi. È evidente lo sforzo che in prima persona alcuni Consiglieri Regionali stanno compiendo per tutelare nei fatti pezzi importanti di territorio, siamo in un’epoca nella quale è ormai chiaro a tutti l’importanza di curare l’ambiente e gli ecosistemi che ci permettono di vivere come uomini su questo splendido pianeta. Anche gli economisti di tutto il mondo hanno perfettamente compreso che un’economia che conduca all’autodistruzione non solo è disumana ma è anche antieconomica. Come amministrazione locale, qui a Marino, siamo particolarmente soddisfatti e fieri di far parte di questo nuovo paradigma culturale verso la sostenibilità e la tutela ambientale essendo stati in un certo senso i precursori di dinamiche di tutela che si stanno replicando anche in altri territori e Comuni. Le procedure amministrative sono molteplici e complesse e spesso hanno un forte limite ovvero quello di far procedere le diverse competenze degli enti senza un vero coordinamento generando a volte contraddizioni inspiegabili ed incomprensibili per i cittadini. A Marino abbiamo aperto una strada dimostrando che è possibile per un Comune, anche piccolo, costruire proposte serie e fondate per una diversa pianificazione del territorio che una legge urbanistica antiquata e superata non consente concretamente di perseguire. Gli strumenti di pianificazione dell’ente locale previsti dalle norme risalgono, nei principi fondamentali, al 1942, le sfide che il mondo di oggi si trova ad affrontare sono notevolmente diverse e complesse rispetto a quelle di oltre 80 anni fa. Il nostro comune ha reso evidente come attraverso una visione diversa del territorio e delle buone pratiche si possa realmente copianificare il territorio con gli enti sovraordinati quali la Regione Lazio ed il Ministero dei Beni Culturali. La propositività e la proattività del Comune da un lato è l’impegno di alcuni Consiglieri Regionali dall’altro hanno permesso di conseguire risultati epocali ed ora la pratica si replica su altri territori generando una prassi che nell’ambito amministrativo costituisce un esempio fondamentale. Ho compreso bene in questi ultimi quattro anni e mezzo in qualità di Assessore all’urbanistica che a volte molte iniziative, seppur lodevoli, non si compiono poiché si ha il timore di incorrere in errori amministrativi, qui a Marino abbiamo deciso di correre qualche rischio cambiando gli schemi classici dell’azione politica perché non c’è più tempo per il nostro pianeta il quale ci avvisa ogni giorno del pericolo che stiamo correndo nel continuare a modificare i sottili equilibri naturali con l’uso sconsiderato delle risorse a mero scopo economico speculativo. Certamente non posso che ringraziare pubblicamente tutti i consiglieri regionali che sostengono queste importanti azioni in particolare Marta Bonafoni e Marco Cacciatore. Con il Consigliere Cacciatore poi ci lega una fraterna condivisione delle battaglie fatte su Marino proprio a tutela del territorio e continuiamo a collaborare su molti obiettivi importanti per i cittadini e ancor di più per i nostri figli. Ne è un esempio l’ambizioso progetto di unire il Parco dell’appia Antica con il Parco dei Castelli Romani, questa iniziativa è realmente il risultato di una concreta sinergia tra società civile, governo locale ed ente regionale. L’importante proposta presentata da Italia Nostra di Marino con studi di carattere archeologico, poi i progetti realizzati dalle Università attraverso le convenzioni stipulate con il Comune di Marino e da ultimo la competenza e la passione di Marco Cacciatore e di Marta Bonafoni stanno rendendo possibile qualcosa di impensabile fino a un paio di anni fa. Sono sinceramente convinto che semmai ci sarà, come molte persone sperano, un nuovo secondo Rinascimento dell’Italia e del mondo questo potrà passare solo ed esclusivamente per il principio che generò il primo Rinascimento, ovvero l’uomo al centro di una natura quale modello di perfezione e non come mero serbatoio di sfruttamento per poche migliaia di individui a danno dell’ambiente e della collettività. Lavoriamo tutti i giorni con passione e dedizione per dare il nostro piccolo ma importante contributo affinché prevalga Il buon senso e la prosecuzione armonica della nostra civiltà nella nostra casa comune, il pianeta Terra”.
L’ASSESSORE ALLA CULTURA DI ARDEA, SONIA MODICA
“Ho preparato io – ci racconta invece Sonia Modica, assessore alla Cultura del comune di Ardea – la relazione di inquadramento storico-archeologico per l’avvio della dichiarazione di notevole interesse del vincolo di Tor Maggiore che tutela Ardea e Pomezia. La raccolta firme che abbiamo utilizzato successivamente per difendere queste tutele é stata un esempio di democrazia dal basso, in cui, a parte la scrivente, hanno preso parte cittadini e associazioni. Giacomo Castro, Presidente dell’Associazione Latium Vetus, ha curato la proposta di cartografia di perimetrazione”.