Per aggiudicarsi il riconoscimento Fondi dovrà battere una rosa di città candidate di tutto rispetto tra le quali ben tre capoluoghi di provincia: Padova, Trapani e Catanzaro. Il regolamento, proprio perché non tiene conto soltanto della grandezza o della modernità delle strutture ma anche di altri fattori, consente infatti a città molto popolose come i succitati capoluoghi di sfidare realtà più piccole come Busto Arsizio, Schio, Spinea, Rende o Fondi. Ad aggiudicarsi il titolo, alla fine di una gara che si giocherà a colpi di politiche sportive, mobilità sostenibile, manutenzione delle strutture, programmi dedicati alla promozione dell’attività fisica tra gli anziani e i diversamente abili, competizioni, eventi e seminari, saranno soltanto quattro località. Qualunque sarà il risultato, insomma, tutte le città ne usciranno vincitrici in quanto avranno fatto il possibile per migliorare i servizi, rispondere alle esigenze dei cittadini desiderosi di riattivarsi dopo il lungo lockdown e promuovere il turismo mediante lo sport.
Mare, laghi, montagne, boschi: il punto di forza di Fondi? Il territorio
«La nostra città – spiegano il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto e l’assessore allo Sport Fabrizio Macaro – oltre ad avere diverse valide strutture ha una rete associativa e societaria importante che si spende per diffondere i valori dello sport trasversalmente nella società, con programmi dedicati ai bambini, agli anziani, agli agonisti o ai portatori di handicap. Altri punti di forza – aggiungono – sono la nostra territorialità che rende possibili sport diversissimi tra loro come la vela, il kitesurf o la mountain bike solo per citarne alcuni. Sono determinanti, inoltre, i seminari, le manifestazioni e le importanti competizioni sportive organizzate e in programma nei prossimi anni. La candidatura presentata, insomma, è il primo passo di una scalata che sarà lunga e impegnativa». La metafora è calzante non solo perché si parla di sport. Concorrere al titolo è infatti l’occasione per incentivare attività che consentano ai cittadini di trarre beneficio dall’esercizio fisico quotidiano, rafforzino il senso di appartenenza alla comunità e migliorino concretamente la salute della popolazione. «È una candidatura – concludono – che richiede impegno, programmazione, risorse ed energie ecco perché l’amministrazione ha iniziato sin sa subito a lavorare sodo su più fronti che solo apparentemente non riguardano lo sport».