“Non abbiamo nulla contro gli imprenditori ed a noi cittadini non cambia assolutamente nulla se poi un giorno la controparte si trasformi in Ama o Acea. Nessun cittadino, peraltro, si sognerebbe mai di opporsi alla bonifica di un sito inquinato da decenni. Anche in questo caso, per noi è del tutto indifferente che la bonifica venga fatta da un privato o dall’Istituzione”, si legge in una nota del coordinamento.
“Il nostro è un no alla discarica, un no ad un sistema di gestione dei rifiuti obsoleto, vecchio già negli anni 70. La nostra opposizione va innanzitutto al Piano dei Rifiuti Regionale inadeguato e che nasce già vecchio. Così come ci opponiamo al Piano dei Rifiuti Provinciale che ha fornito il via libera a questo tipo di approccio. Ancora una volta la responsabilità ricade sui politici tutti che non hanno il coraggio di affrontare certe questioni con atti amministrativi concreti andando oltre gli slogan del momento rimpallandosi le varie responsabilità. (…) Aprilia da sola non può chiudere il ciclo dei rifiuti dell’intera Provincia e delle continue emergenze romane, vista la presenza di praticamente tutte le tipologie di industrie necessarie al ciclo, per non parlare, come ribadiamo sempre, delle 4 industrie a rischio incidente rilevante e delle numerose industrie insalubri”.
Il coordinamento propone di fare della ex cava individuata per ospitare la discarica “un’area turistico attrattiva come un parco a tema o acquatico, ovviamente pienamente sostenibili”.