“Il Lazio deve essere autosufficiente e produrre da sé i vaccini“. Lo dichiara la consigliera regionale del Pd, Michela Califano che spiega di aver presentato una mozione in Consiglio regionale per far sì che si possano sperimentare, sviluppare e produrre vaccini anti Covid-19 nell’area industriale e farmaceutica di Pomezia.
Un polo farmaceutico, quello della città al confine della Capitale, “di altissimo valore che dobbiamo assolutamente valorizzare e potenziare”, afferma la consigliera Pd Califano. “Per questo, grazie all’impulso dei consiglieri del Pd di Pomezia Stefano Mengozzi e Paolo Zanin che ringrazio, ho presentato un documento ufficiale in Consiglio Regionale”.
VACCINI ANTI-COVID, PD: IL LAZIO LI PRODUCA A POMEZIA
“Parliamo di un’area – sottolineano Califano, Mengozzi e Zanin, parlando di Pomezia – all’interno della quale hanno sede importanti aziende specializzate, note nel panorama nazionale e internazionale che rappresentano il 62% di quelle operanti nel Centro Italia e il 16% sul totale in Italia.
A Pomezia, infatti, si trova la nota Irbm ma anche una sede della Johnson & Johnson. Nell’area di Castel Romano c’è invece ReiThera, coinvolta nella sperimentazione del vaccino italiano anti Covid 19.
“Un unicum che dobbiamo in tutti i modi sfruttare e rafforzare trasformando il Polo farmaceutico di Pomezia in un vero e proprio centro nevralgico in grado di potenziare la capacità di sperimentazione, sviluppo e produzione di vaccini anti Covid e di somministrazione di dosi di vaccino”, afferma Califano. “Un piano che potrebbe essere anticipato dall’attivazione di un Tavolo tecnico tra l’amministrazione regionale, Asl di riferimento e case farmaceutiche interessate, per analizzare tutti gli aspetti collegati alle iniziative”.
IL LAZIO “TRA I PRIMI IN ITALIA PER SOMMINISTRAZIONI”
“La Regione Lazio oggi è tra le prime in Italia per capacità organizzative per somministrazioni – afferma ancora la consigliera regionale Pd, Michela Califano – A oggi solo nel Lazio sono state somministrate oltre un milione e 200mila dosi, un risultato straordinario raggiunto grazie al lavoro senza sosta dei sanitari, dei volontari, dell’amministrazione regionale e di quelle locali”.
“Una macchina straordinaria capace di arrivare potenzialmente a somministrare 60mila vaccini al giorno se solo avessimo forniture stabili. Ecco perché in previsione dei tanti stop alle forniture e della necessità di vaccinarsi nei prossimi anni dobbiamo entrare nell’ottica di essere autosufficienti”.