480 detenuti da gestire, agenti penitenziari sotto organico e ancora in attesa del vaccino, un istituto penitenziario sovraffollato da anni e adesso usato in parte come sezione di isolamento Covid per i detenuti. È questa la situazione del carcere di Velletri in via Cisternense in tempo di pandemia. Da mesi ormai il sindacato FP CGIL Penitenziaria Roma e Lazio sta protestando con striscioni e bandiere davanti alle carceri di tutta la regione per chiedere di aumentare il personale e la sicurezza all’interno dei penitenziari. “Una situazione ormai ingestibile – spiega Pietro Coppola, coordinatore locale della FP CGIL Penitenziaria. Gli agenti di Polizia penitenziaria sono allo stremo. A Velletri siamo sotto di 76 unità: dovremmo essere 270 agenti, siamo rimasti in 194, costretti a turni estenuanti e doppi. In molti sono ultra 50enni e pendolari, soprattutto dalla Campania, e ogni giorno sono costretti a lunghi viaggi. Inoltre tutto il personale avanza numerosi giorni di ferie non godute, addirittura dal 2020: per spirito di sacrificio e senso responsabilità, tutti hanno lavorato il doppio per colmare le carenze di personale”, racconta Pietro Coppola. Con l’emergenza sanitaria in corso, a Velletri sono state dimezzate due unità, utilizzate adesso come sezioni di isolamento fiduciario Covid per i detenuti che arrivano da fuori. “Le due sezioni da 52 posti adesso sono riservate solamente a 26 detenuti che devono trascorrere i 14 giorni di quarantena fiduciaria – spiega Coppola. Questo riduce ancora di più gli spazi all’interno dell’istituto penitenziario veliterno, che deve prendere in carico detenuti non solo della provincia di Roma, ma anche da fuori regione”. “Come agenti penitenziari, spiega Pietro Coppola, siamo ancora in attesa del vaccino, non essendo rientrati nel turno insieme alle altre forze dell’ordine. Dopo mesi, finalmente la Regione Lazio ci ha annunciato che, dal 21 aprile, inizieranno le vaccinazioni con il Johnson&Johnson. Una situazione che ha dell’assurdo! Il nostro lavoro ci mette in contatto con tantissime persone, in carcere ogni mese c’è un via vai di almeno 250 detenuti, tra visite specialistiche, processi e trasferimenti. Avremmo dovuto fare il vaccino fin dall’inizio” commenta amareggiato Coppola. “Chiediamo anche una maggiore presenza di medici e infermieri, soprattutto per il reparto psichiatrico, il cui servizio specialistico è garantito dalle 8 alle 14, poi subentra un medico generico. Inoltre, notizia recente, lo psichiatra titolare ha dato le dimissioni da circa un mese e per ora viene sostituito da uno specialistica su chiamata. Una situazione che per noi agenti è diventata ingestibile”. Così FP CGIL Penitenziaria Roma e Lazio ha dichiarato lo stato di agitazione e annunciato proteste nei prossimi giorni: “Il carcere di Velletri è il più carente d’Italia per numero di agenti penitenziari. Per garantire la totale sicurezza del carcere e di chi vi lavora, serve aumentare urgentemente le unità e le misure di sicurezza. Alla Asl chiediamo di aumentare i tamponi agli agenti, andrebbero fatti almeno 3-4 al mese. Se finora non ci sono stati cluster Covid all’interno dell’istituto è anche grazie alla professionalità della direzione del carcere e dell’intero personale che ha rispettato le norme, seppur dotato di comuni dispositivi di protezione e sottoposto ogni giorno a ritmi estenuanti”.
Laura Alteri
08/04/2021