“Nell’ultimo anno – afferma il direttore generale Narciso Mostarda – la pandemia ha messo a dura prova la tenuta delle strutture ospedaliere che si sono trovate ad affrontare un marcato aumento delle ospedalizzazioni e dell’intensità delle cure a causa del Covid-19. Ciò ha determinato la creazione di posti letto dedicati che hanno inevitabilmente ridotto le risorse per le altre patologie, con squilibri nella gestione di malattie croniche, acute e nella diagnosi precoce di malattie severe. La situazione di emergenza creatasi ha spinto la ricerca scientifica a concentrarsi su due fronti: la prevenzione con lo sviluppo dei vaccini e la terapia con farmaci che potessero essere utili a evitare la progressione della malattia verso una forma severa troppo spesso a rischio vita. Gli studi effettuati finora, seppur preliminari, suggeriscono che l’utilizzo dei MAbs anti-SARS-CoV-2 in contesti precoci sia associato alla riduzione del numero di ospedalizzazioni, visite e accessi in Pronto Soccorso.
Con l’attivazione del Centro per la somministrazione degli Anticorpi monoclonali l’Ospedale dei Castelli entra a far parte di un network di Istituti di Ricerca e di Università che partecipano alla fase iniziale della somministrazione di cure innovative per la popolazione».