Dopo l’Antimafia, ora è la volta dell’Anticorruzione. L’Ufficio Rifiuti della Regione Lazio non sarebbe dotato dei sistemi anticorruzione imposti dal Piano redatto dall’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, che impone rotazione cicliche dei dirigenti di vertice nei settori della Pubblica Amministrazione particolarmente esposti al rischio corruttivo, come quello dei rifiuti. Almeno questa è la tesi dell’associazione Salute e Ambiente di Albano che stamattina 25 marzo ha presentato un esposto all’Anac con cui chiede di aprire una indagine nei confronti dei quattro dirigenti del settore Rifiuti regionale (Tosini, Franzese, Giorgioli e Manetti) che negli ultimi anni e mesi hanno firmato le autorizzazioni che garantiscono il riavvio della discarica di Albano, rinconducibile al Gruppo dell’ex monopolista Manlio Cerroni. “È forse utile ricordare – ci racconta Amadio Malizia, presidente dell’associazione – che già prima dell’arresto di Flaminia Tosini, l’Ufficio Rifiuti Lazio era stato stravolto dall’arresto dei suoi predecessori, Luca Fegatelli e Raniero De Filippis, nell’ambito del cosiddetto ‘processo Cerroni’ (che si è concluso in parte con l’assoluzione e in parte con la prescrizione dei reati, ndr). Evidentemente però, dato quanto accaduto di recente, la Regione non si è dotata di sistemi anticorruzione validi ed efficaci. Speriamo l’Anac faccia chiarezza, ma speriamo anche – conclude Malizia – che il nostro esposto serva da monito all’Ufficio Anticorruzione della Regione Lazio, diretto dalla dottoressa Maria Coletti. Qualche precauzione in più, in tema di antimafia e di anticorruzione, è il caso di prenderla o no? O vogliamo attendere la prossima raffica di arresti? Speriamo che qualcuno ci risponda e prenda provvedimenti!”
Il testo integrale del comunicato stampa:
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Flaminia Tosini è stata in carica all’Ufficio Rifiuti Lazio per 6 anni e 8 mesi (dal 29 luglio 2014, giorno in cui è stata assunta a tempo pieno ma determinato per 3 anni, al 16 marzo 2021, giorno del suo arresto) ð ’ð ’ð ’ð ’𠒔𠒕𠒂ð ’ð ’•ð ’† ð ’Šð ’ ð ‘·ð ’Šð ’‚ð ’ð ’ ð ’“ð ’†ð ’…ð ’‚ð ’•ð ’•ð ’ ð ’…ð ’‚ð ’𠒒𠑨ð ’ð ’‚ð ’„ (𠑨𠒖𠒕ð ’ð ’“ð ’Šð ’•ð ’‚Ì€ 𠑵𠒂𠒛𠒊ð ’ð ’ð ’‚ð ’ð ’† 𠑨ð ’ð ’•ð ’Šð ’„ð ’𠒓𠒓𠒖𠒛𠒊ð ’ð ’ð ’†) 𠒑𠒓𠒆𠒗𠒆𠒅𠒂 ð ’–ð ’ ð ’‘ð ’†ð ’“ð ’Šð ’ð ’…ð ’ ð ’…ð ’Š 𠒑𠒆𠒓𠒎𠒂ð ’ð ’†ð ’𠒛𠒂 𠒑𠒆𠒓 ð ’Š 𠒅𠒊𠒓𠒊𠒈𠒆ð ’ð ’•ð ’Š â žð ’Šð ’𠒇𠒆𠒓𠒊ð ’ð ’“ð ’† ð ’‚ð ’Š 4 ð ’‚ð ’ð ’ð ’Šâ ž ð ’† ð ’ð ’‘ð ’‘ð ’ð ’“ð ’•ð ’–ð ’ð ’† ð ’“ð ’𠒕𠒂𠒛𠒊ð ’ð ’ð ’Š, 𠒔𠒑𠒆𠒄𠒊𠒆 ð ’𠒆𠒊 𠒔𠒆𠒕𠒕ð ’ð ’“ð ’Š ð ’‘ð ’‚ð ’“ð ’•ð ’Šð ’„ð ’ð ’ð ’‚ð ’“ð ’Žð ’†ð ’ð ’•ð ’† ð ’„ð ’ð ’ð ’‘ð ’Šð ’•ð ’Š ð ’…ð ’‚ð ’Š 𠒇𠒆ð ’ð ’ð ’Žð ’†ð ’ð ’Š ð ’„ð ’ð ’“ð ’“ð ’–ð ’•ð ’•ð ’Šð ’—ð ’Š, ð ’’ð ’–ð ’‚ð ’ð ’† 𠒆̀ ð ’’ð ’–ð ’†ð ’ð ’ð ’ ð ’…ð ’†ð ’Š 𠒓𠒊𠒇𠒊𠒖𠒕𠒊. Per questo motivo, abbiamo chiesto alla stessa Autorità di 𠗮𠗽𠗿𠗶𠗿𠗲 𠘂𠗻’𠗶𠗻𠗱𠗮𠗴𠗶𠗻𠗲 specifica sull’ingegner Tosini, ma anche su altri dirigenti dell’Ufficio Rifiuti Lazio che, insieme a lei, hanno predisposto o comunque contro-firmato le autorizzazioni che consentono al monopolista del settore rifiuti di Roma e dintorni, Manlio Cerroni, il riavvio della discarica di Albano. Prima di tutto, l’architetta Manuela Manetti (assunta insieme alla Tosini il 26 ottobre 2015). Poi anche l’ingegner Maurizio Franzese e l’architetta Paola Giorgioli. Tutti costoro – è utile ricordarlo – hanno ‘dimenticato’ che sulla società Pontina Ambiente, proprietaria della discarica di Albano, pendeva un’interdittiva emessa dalla Prefettura di Roma divenuta definitiva con sentenza del Consiglio di Stato. Quando hanno predisposto il riavvio della discarica di Albano, questi dirigenti permanevano nel loro incarico da troppo tempo ed erano esposti più del dovuto, quindi, al rischio corruttivo. Flaminia Tosini è stata assunta a tempo pieno ma determinato per 3 anni il 29 luglio 2014. Dopo appena 15 mesi, il 26 ottobre 2015 – sfruttando la legge sullo scioglimento delle ex province – è stata assunta a tempo pieno e indeterminato come dirigente in carico alla Giunta regionale, senza mansioni specifiche. Il 7 agosto 2017 poi nominata di nuovo dirigente dell’Ufficio Rifiuti. Il 3 novembre 2017 nominata direttore dell’Ufficio Rifiuti. Ma i documenti che ha scritto e firmato -come ad esempio l’avvio del riesame della vecchia autorizzazione della discarica di Albano, che porta le date del 2 febbraio e ancora 20 aprile 2015 – mostrano che era lei l’unica e vera ‘dominus’ del settore da troppo tempo. Come se non bastasse, dal 4 giugno 2018 al 16 marzo 2021 ha ricevuto 86 (ottantasei) nomine ‘ad personam’ che l’hanno incoronata ‘padrona’ incontrastata di tutti i progetti dei nuovi impianti dei rifiuti previsti nel Lazio. L’Ufficio Prevenzione della Corruzione della Regione Lazio, guidato da Maria Chiara Coletti, ha da dire qualcosa in proposito?”