LE REAZIONI
“Finalmente – sostiene Paolo Gasperini, consigliere di minoranza di Castel Gandolfo – possiamo dire in maniera definitiva che Pavona salvaguarda le proprie aree verdi e che la battaglia portata avanti, con il supporto dei concittadini che hanno firmato a tutela del vincolo, ci ha dato ragione. Adesso spero si volti pagina e si cambi la mentalità di sviluppo urbano che non significa sviluppo edilizio. L’equazione nuove case nuovi servizi è raccontata da chi “subisce” l’iniziativa privata e a poco da dire come interlocutore pubblico. Spero che adesso si percorra quella strada già intrapresa con il “Tavolo su una nuova urbanistica” che l’attuale amministrazione ha accettato ed istituito con una parte dell’opposizione (Movim. Aurora e M 5 S). Consumo zero di territorio e rigenerazione urbana dell’esistente, questi sono i pilastri intorno ai quali stiamo dialogando e sui quali costituire l’agenda urbanistica per il futuro.” “Sono felice – gli fa eco Marco Alteri, consigliere comunale di maggioranza di Albano – di vivere all’interno di un’area tutelata dal vincolo paesaggistico, confermato dal TAR del Lazio, adesso dobbiamo lavorare per restituire la terra a chi la ama, per valorizzarla e creare lavoro e benessere duraturo e per tutti. Il merito va agli amministratori di Marino alle funzionarie del MIBAC, agli amministratori locali che difendono il territorio e anche agli oltre 240 concittadini insieme ai quali abbiamo firmato le motivazioni a difesa della nostra terra”. “Apprendiamo, senza alcun stupore e con pacata soddisfazione – ci racconta invece Paolo Belli, consigliere comunale di minoranza di Castel Gandolfo – che il TAR del Lazio ha rigettato il ricorso proposto dal Comune di Castel Gandolfo contro il decreto del MIBACT dell’11 marzo 2020, il quale poneva un vincolo paesaggistico sull’area “…di notevole interesse pubblico…sita nei Comuni di Marino, Castel Gandolfo e Albano Laziale, denominata – La Campagna romana tra la via Nettunense e l’Agro romano –“ . La sentenza al punto 3 recita testualmente: “Le censure, da trattare congiuntamente, sono infondate.” Segue tutta la spiegazione e i motivi che hanno portato al rigetto del ricorso. Al di la di ogni polemica o battute di basso lignaggio politico, un tale risultato, a nostro modestissimo modo di vedere, era scontato. E’ proprio per questo motivo, che ho intrapreso, assieme all’ex Consigliere Paolo Gasperini, un percorso fatto di dialogo ed apertura verso la Maggioranza. Sono fermamente convinto che solo attraverso il dialogo si possa operare al meglio nell’unico interesse della Cittadinanza. Per questo motivo, oltre un mese fa, è nato un Tavolo di lavoro politico tra Maggioranza ed Opposizione. Scopo di questa collaborazione è il cercare di invertire il paradigma che vede come unica fonte di sviluppo urbano il consumo di suolo mediante edificazione continua di nuovi edifici. Le parole d’ordine del nostro futuro, se veramente vogliamo incidere, sono: Consumo di suolo 0 e riqualificazione urbana. A volte non sempre e non subito si riescono a comprendere stravolgimenti epocali, ma come l’emergenza sanitaria ha ridisegnato le nostre abitudini e le nostre vite, allo stesso modo e con la stessa umiltà dobbiamo accettare la necessità di un drastico cambiamento anche nella politica urbanistica sia locale, sia nazionale. Questa sentenza conferma le mie più profonde convinzioni e ci pone sulla giusta strada; nello stesso tempo sono molto soddisfatto che la Maggioranza nella persona del Sindaco Milvia Monachesi e la Presidenza del Tavolo di Lavoro, nella persona del Vicesindaco Cristiano Bavaro, abbiano saputo accogliere favorevolmente quest’istanza di cambiamento e per questo li ringrazio. Solo le montagne non s’incontrano mai e noi uomini, con molta umiltà e spirito di servizio non siamo certamente “montagne”. Un ultimo pensiero va all’Amministrazione marinese del Sindaco Carlo Colizza che grazie anche alla collaborazione dell’ottimo Assessore all’urbanistica, Andrea Trinca, è riuscita in un’opera titanica: bloccare un immenso piano di cementificazione nell’area del Divino Amore che avrebbe portato nel territorio dei Castelli romani scompensi inenarrabili sotto ogni profilo. Un moderna riproposizione del biblico Davide contro Golia”.
LATIUM VETUS E ITALIA NOSTRA
“Si tratta – aggiunge Giacomo Castro, presidente dell’associazione Latium Vetus di Pomezia e promotore del vincolo di 2mila ettari tra Ardea e Pomezia – di una storica tappa a beneficio della Tutela del territorio dopo il vincolo paesaggistico di #Pomezia ed #Ardea emesso nel 2017. Le motivazioni riportate nell’odiena sentenza sono veramente storiche. Piena soddisfazione quindi, da parte di Associazione Latium Vetus, la quale aveva collaborato direttamente con gli enti di tutela affinché venisse ratificata la dichiarazione di notevole interesse pubblico de ‘La Campagna romana tra la via Nettunense e l’Agro Romano (Tenuta storica di Palaverta, Quarti di S. Fumia, Casette, S. Maria in Fornarolo e Laghetto)”. “La sezione di Italia Nostra sezione Castelli Romani – commenta Enrico Del Vescono, presidente di Italia Nostra sezione Castelli – si dice molto soddisfatta per questa sentenza in merito al ricorso del comune di Castel Gandofo.Italia Nostra si e’ costituita legalmente all’udienza in difesa del vincolo del MIBACT”.
PARTITO COMUNISTA DEI CASTELLI ROMANI
“Bellissima vittoria al TAR del Ministero dei Beni Culturali – sostiene Danilo Ballanti, del partito Comunista dei Castelli Romani – ma anche delle associazioni ambientaliste, dei comitati e dei cittadini al TAR, che ha confermato il vincolo dei Castelli Romani. Sono stati sconfitti gli interessi degli speculatori, dei costruttori e del comune di Castel Gandolfo, che vogliono continuare a cementificare e distruggere il nostro territorio. Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede al Sindaco di Castel Gandolfo le immediate dimissioni in quanto non rappresenta in alcun modo gli interessi della popolazione e del territorio”.
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTA LAZIO
“Il vincolo paesaggistico dei Catelli romani è salvo – annuncia Marco Cacciatore, consigliere regionale ma soprattutto presidente della Commissione Urbanistica del Lazio – dopo la sentenza della Consulta sulla legge a firma mia e della collega @marta Bonafoni, che ha chiarito una volta per tutte quel che dovrebbe essere ovvio, la prevalenza del paesaggio sui diritti edificatoria, la sentenza del TAR di oggi respinge i ricorsi che gli si erano opposti e rappresenta un grande risultato per cittadini e associazioni, che si sono battute in favore della tutela del nostro territorio.
Questa vittoria è merito della volontà espressa dalle Comunità di diversi Comuni dei Castelli. In particolare dal Comune di Marino, che ha proposto l’ampliamento del vincolo di e cui vanno i miei più vivi complimenti, a partire dall’assessore @andrea trinca e il sindaco @carlo Colizza, che sono sempre rimasti suoi ferrei fautori.
Purtroppo non tutte le amministrazioni hanno agito con lo stesso spirito, come nel caso di Castel Gandolfo, che ha fatto ricorso contro l’estensione del Vincolo e dove è presente un’amministrazione di centro-sinistra, tuttavia in questo caso schierata dalla parte più liberista e sviluppista”.