La custodia cautelare viene disposta dal magistrato che indaga quando ritiene l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza, insieme al rischio che l’indagato fugga, inquini le prove o commetta gli stessi reati. Ad oggi, delle tre discariche oggi attive nel Lazio, due appartengono a Lozza, quelle di Roccasecca (FR) è quella di Crepacuore (Civitavecchia). Ma quali sono i reati, secondo gli investigatori, e qual è la vicenda in cui sarebbero stati commessi?
CORRUZIONE E ALTRI REATI
I reati contestati sono corruzione, concussione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente. Secondo l’accusa, Lozza avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione a trasformare la discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale in un nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dell’immondizia di Roma. In pratica, per fare una seconda Malagrotta. L’ing. Tosini è uno dei dirigenti chiave della Regione Lazio. Da lei passano le più importanti decisioni in materia di rifiuti. A lei, ad esempio, fanno capo le scelte relative alle discariche mai bonificate di Latina e Albano e vari progetti per riaprire questi siti. Le vicenda più recenti nell’Agro pontino riguardano 3 impianti scottanti. Uno è il “sito” per i rifiuti cosiddetti inerti ipotizzato a 430 metri dalla via Pontina, davanti alla Plasmon a Latina, a due passi da Sabaudia. E sempre nel suo ufficio si gioca la partita per la discarica ipotizzata nella ex cava di pozzolana ad Aprilia, in zona La Cogna, al confine con Ardea (Tor San Lorenzo) e vicinissima ad Anzio. Infine, c’è la decisione di non far riaprire la discarica di Borgo Montello, a Latina. Un “no” che a ben guardare lascerebbe la porta aperta a nuovi sversamenti, come chiariremo nella prossima inchiesta sull’edizione cartacea del giornale Il Caffè in uscita giovedì 25 marzo.
PAROLA AI GIUDICI
L’arresto dell’ingegner Tosini, che tra l’altro è anche vicesindaco e assessore all’ambiente nel Comune di Vetralla (VT) in quota PD è l’ennesima tegola sulla Regione Lazio. Quello dei rifiuti, infatti, è un settore ciclicamente al centro di scandali e inchieste giudiziarie, oltre che giornalistiche. Anche se poi gli esiti processuali si sono risolti finora con clamorose assoluzioni di dirigenti, politici e boss del settore. Benché arrestati, l’ing. Flaminia Tosini e l’imprenditore Valter Lozza, vanno considerati non colpevoli fino al terzo grado giudizio passato in giudicato. Ossia fino a quando la Cassazione non avrà riconosciuto che hanno commesso reati, in questo caso per far realizzare la discarica a Monte Carnevale, la cosiddetta Malagrotta bis. Con questo ultimo progetto diventerebbero tre le discariche in mano a Lozza.