Dai primi CantaCronache sono passati ben 64 anni. La prima formazione nacque infatti nel 1957, dall’unione di un gruppo di musicisti e letterati che vollero portare avanti un progetto politico e musicale alternativo al tradizionale cantautorato italiano, rappresentato soprattutto dal Festival di Sanremo. Obiettivo di allora era riportare nella canzone italiana il duro contenuto della cronaca quotidiana. Lo stesso obiettivi si sono prefissati anche i nuovi CantaCronache di oggi. Loro hanno volti e nomi diversi, ma la medesima forte volontà: raccontare, attraverso la musica, le storie di periferia, di politica, di emarginazione, perché la realtà attuale ha la giusta dignità per essere cantata. Il nuovo progetto musicale nasce da un’idea del giornalista e cantautore Alberto Salmé nel 2019. Nei suoi racconti Salmé riesce a dare voce alle storie rimaste ai margini, all’amore, alla politica, alla vita nelle borgate romane, alla morte, la verità in tutte le sue forme più dissacranti e ironiche. La poetica segue la traccia lanciata dai primi CantaCronache di Italo Calvino, Margot, Liberovici, Straniero, Fortini e Amodei: la cronaca diventa protagonista indiscussa di queste nuove canzoni dalle sonorità folk-rock. Con un sound moderno, ma allo stesso tempo ispirato a strumenti e forme del repertorio popolare italiano, nasce l’EP ‘Racconti Precari – Storie dalla fine dell’Urbe’.
“In comune con gli artisti del’57 non abbiamo soltanto il nome, ma il desiderio di riportare nella canzone italiana i fatti della cronaca, anche i più difficili da digerire. Vi lasciamo immaginare cosa può voler dire reiterare oggi quell’idea, ben sessant’anni dopo. Ma noi ci vogliamo provare” spiegano i CantaCronache di oggi, formati da Alberto Salmé (cantautore), Diego Lucantoni (batterista), Luca Santini (chitarrista), Vincenzo Lupino (bassista), Marianna De Lorenzo (violinista).
L’idea è soprattutto recuperare lo spirito e la filosofia dei maestri Cantacronache: “Sanremo è rimasto pressappoco quello di allora”, dice Salmé “Rimane più una kermesse di intrattenimento che un vero e proprio festival della canzone. Sono cambiate di certo le forme, ma se ci pensiamo bene i modelli proposti nei contenuti dei brani sono ancora coerenti con quelli di 60 anni fa. Si pone, oggi come allora, un problema di autenticità”. Per i nuovi CantaCronache non si deve temere di raccontare la verità nuda e cruda: a volte i fatti della vita possono emozionare e comunicare molto di più delle canzoni preconfezionate. “Non dico che fare una canzone sia come scrivere un articolo di cronaca, ma è a partire dalla cronaca che scrivo le mie canzoni”, racconta il cantautore Alberto Salmé. E così attraverso i brani ‘Anatomia del Viaggio’, sulla ricerca di una vita migliore lontano dal proprio paese, ‘Le Cinque Regole’, un vademecum (in chiave ironica) per manipolare i popoli e ‘La stanza sotto al cielo’, dedicata alla vita di un clochard, i CantaCronache offrono il loro personale contributo artistico-musicale ricco di contenuti smaliziati, ironici e totalmente autentici.