“Da tempo – attacca Marco Cacciatore, consigliere regionale on quota Europa Verde nonché Presidente della Commissione Urbanistica del Lazio, presente stamattina al sit in – chiedo che su Santa Palomba, nel municipio IX di Roma Capitale al confine con vari comuni dei Castelli Romani, non si abbatta una colata di cemento. È lì che, con la scusa del Social Housing, il Comune di Roma sta cercando di realizzare un insediamento altamente insostenibile, che ricade all’interno del bacino idrico protetto del Lago di Albano. Siamo di fronte un’opera di cui nessuno ha bisogno, dato che l’area – a ridosso dei Castelli romani e lontana dalla città di Roma di cui pure fa parte – non vive alcuna emergenza abitativa. La Giunta capitolina porta avanti a Santa Palomba un’altra operazione inutile, insostenibile e insopportabile, con i soliti capitali investiti e per di più coperti a garanzia da soldi pubblici. Un’operazione proposta e approvata nel 2008 dal Piano Regolatore capitolino, proseguita dalla Giunta Alemanno, ma che solo Virginia Raggi ha avuto il ‘coraggio’ di portare a conclusione. Ecco perché questa mattina ho partecipato di fronte al Campidoglio ad un’iniziativa dei cittadini e delle associazioni di Santa Palomba per chiedere al Comune di fare immediatamente marcia indietro questo progetto. La riqualificazione a Roma non può più passare per nuovi insediamenti di queste dimensioni!”.
“Giusta la protesta dei comitati contro il ghetto di Santa Palomba”
“Esprimo vicinanza e sostegno – aggiunge Marta Bonafoni, consigliera regionale di centro-sinistra – alla manifestazione di stamattina promossa da comitati e associazioni ambientaliste sotto il Campidoglio per chiedere di fermare l`attuazione del programma integrato d`intervento di S. Palomba e convocare subito un tavolo di confronto in merito. Il quartiere di 4mila abitanti promosso dalla giunta capitolina e finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti su un`area lungo la Via Ardeatina, ad oltre 20 km dal GRA a sud est della capitale, piu` che alle esigenze di housing sociale, sembra rispondere alla volonta` di espellere dalla periferia della Capitale il disagio abitativo e sociale. In una zona quasi totalmente destinata a insediamenti produttivi ed industriali, si intendono costruire 1000 alloggi lontano dalla citta` urbanizzata, con tutte le problematiche che la stessa Regione ha posto in evidenza nel parere di verifica di non assoggettabilita` a VAS”. Cosi` in una nota la capogruppo della Lista Zingaretti alla Regione Lazio, Marta Bonafoni. “Per questo- aggiunge- chiedero` nella prossima seduta di commissione sui Piani di Zona di capire se e come siano state ottemperate le numerose prescrizioni espresse in quel parere da parte dell`amministrazione capitolina, soprattutto in merito alle gravi criticita` idriche della zona, legate alla sofferenza degli acquiferi locali e all`impatto urbanistico che l`intervento produrra` sui confinanti comuni dei Castelli, totalmente ignorati durante l`intero iter di approvazione della Programma”.