Firmata la convenzione tra il museo civico archeologico Lavinium di Pomezia e l’Università Europea di Valencia, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area metropolitana di Roma Capitale e la provincia di Rieti, per lo studio antropologico e archeologico delle sepolture rinvenute nella necropoli tardo-antica della villa romana di via Siviglia, a Torvaianica.
Le sepolture, con i corredi e i resti ossei conservati al museo Lavinium, saranno oggetto di un’analisi approfondita da parte di un team di archeologi guidati dal prof. Llorenç Alapont Martin, già in visita a Pomezia a settembre scorso. In quell’occasione il professore dell’Università di Valencia e i suoi studenti hanno analizzato uno scheletro rinvenuto, lo hanno schedato e fotografato e fornito i primi risultati, che il prof. Alapont Martin ha sintetizzato in una video-lezione disponibile al seguente link: CLICCA
«Non appena i tempi lo permetteranno – spiega Federica Colaiacomo, responsabile scientifica del Museo Lavinium – gli studenti saranno al lavoro presso il nostro museo e i risultati di questa ricerca saranno presentati al pubblico. L’analisi antropologica non è che il primo passo verso un progetto più ampio, che prevede l’organizzazione e l’allestimento di una mostra incentrata proprio sull’archeologia funeraria a Lavinium: un argomento vasto e affascinante, che vedrà la collaborazione di altri enti, istituti di ricerca e professionisti». Lo studio approderà anche nell’ambiente prettamente scientifico e internazionale, in occasione di un convegno sull’archeologia funeraria che si svolgerà a novembre ad Aix-en-Provence.
«Una collaborazione prestigiosa per la nostra città e il nostro museo – dichiara la vicesindaco Simona Morcellini – Speriamo di poter ospitare presto il Prof. Alapont Martin, che già a settembre scorso ci aveva incantato con la sua appassionata lezione al museo, e rivedere gli occhi degli studenti affascinati dalle bellezze rinvenute nel nostro territorio».
«I reperti archeologici rinvenuto nel nostro territorio – aggiunge il sindaco Adriano Zuccalà – sono una risorsa inestimabile, da conservare e valorizzare. Il grande lavoro che il museo Lavinium sta portando avanti è proprio in questa direzione: dallo studio dei resti umani è possibile ricostruire l'identikit di una popolazione, dalle pratiche funerarie è possibile capirne gli usi e i costumi. Una ricerca incredibile che parte da Pomezia per andare in tutto il mondo».