Asl Roma 6: iscritti nel registro degli indagati per abuso di ufficio Zingaretti, D'Amato e Mostarda per la nomina del direttore amministrativo Antonucci. Di seguito la nota della senatrice dei Castelli Romani Elena Fattori ( Gruppo Misto/ Leu/Sinistra Italia):
"In un momento così triste per la nostra società, fatto di coercizioni causate dalla pandemia da Covid, il sistema sanitario dovrebbe essere ancora più forte, trasparente ed efficiente. Invece continua a essere usato come contenitore di clientele e nomine, anche a costo di andare contro le leggi nazionali. Da due anni la procura sta indagando sulla nomina a direttore amministrativo della Asl 6 il dottor Tommaso Antonucci, al quale è stato affidato l'incarico nell'agosto del 2019. Senza voler mettere in dubbio la validità professionale, la realtà oggettiva dice che il suo curriculum non è adeguato a svolgere tale mansione perché non ha i requisiti richiesti dalla legge nazionale (art. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 1992) che prevede, tra gli altri, l'aver svolto il ruolo o ruolo analogo in strutture sanitarie, pubbliche o private, per almeno 5 anni. Pare che al dott. Antonucci manchi proprio l'elemento "strutture sanitarie". E allora? Per ovviare a questo ostacolo, la Regione Lazio ha pensato bene di emettere una delibera di giunta nella quale fa sparire questo fattore, dando, secondo l'assessore D'Amato in sede di risposta a un'interrogazione in Consiglio Regionale:" un'interpretazione più ampia alla legge nazionale".
Altro piccolo particolare, non meno trascurabile, è che la nomina del direttore amministrativo veniva effettuata circa due mesi prima della delibera di giunta, quindi in vigenza di legge nazionale ma senza interpretazione ampia da parte della Regione. Per questi fatti sono stati iscritti al registro degli indagati: il Presidente Zingaretti, l'assessore D'Amato e il direttore generale della Asl 6, Narciso Mostarda, che è il firmatario dell'atto di nomina. Di recente la procura ha disposto il prolungamento delle indagini. "Questa modalità diventata purtroppo prassi è sempre stata intollerabile, oggi lo è ancora di più" dichiara la Sen. Elena Fattori che ha depositato sulla vicenda un'interrogazione diretta al Ministro della Salute, Roberto Speranza (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1209102), nella quale chiede in sostanza che vengano presi provvedimenti quando le Regioni non si attengono a precetti di leggi nazionali non interpretabili. " La pandemia ci sta costringendo a una vita di reclusione e il sistema sanitario è molto stressato. E' proprio ora che deve mostrare solidità e trasparenza, invece ci troviamo di fronte al solito protocollo politicizzato di gestione" aggiunge la Fattori, che conclude:" Nella Regione Lazio la sanità ha sempre creato voragini finanziarie anche a causa di questo tipo di gestione delle nomine. Invece di efficientare il sistema, la tendenza continua a essere quella che spinge verso il settore privato e alla creazione di consensi, generando circoli viziosi che pagano i cittadini, oggi più che mai".