Sul progetto immobiliare della Petromarine Italia, una società del ras dei rifiuti Manlio Cerroni, in località Campo Selva “indaga” anche il Tar, a cui ha fatto ricorso l’associazione “Latium Vetus”. Dopo il via libera alla riqualificazione dell’area della ex fabbrica di laterizi Tacconi, dato prima dalla giunta pometina di Adriano Zuccalà e poi dal consiglio comunale, il sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Brando, ha aperto un’inchiesta contro ignoti, con le ipotesi di lottizzazione abusiva, falso e abuso d’ufficio. Diversi i dubbi degli inquirenti sul “Biovillage”, un vero e proprio quartiere di edilizia a canone calmierato, dove andrebbero a insediarsi circa 1.500 persone. Il piano integrato di intervento per la riconversione dell’ex stabilimento industriale, in variante al Prg, era stato adottato dal consiglio comunale di Pomezia dodici anni fa. Nel 2014, però, il dirigente comunale Renato Curci aveva evidenziato numerose criticità, specificando che quel “village” ricade in zona agricola, che è vicino a una zona archeologica, all’aeroporto di Pratica di Mare, e che gli spazi destinati a verde pubblico e parcheggi invadono persino la fascia di rispetto della viabilità. I grillini erano contrari a quel progetto e lo avevano infine bocciato. La Regione Lazio aveva però frenato su quel divieto al progetto immobiliare dato dal Comune e l’allora sindaco Fabio Fucci aveva chiesto alla società di Cerroni un nuovo progetto, approvato cinque anni fa e che ha avuto l’ok definitivo il 27 ottobre scorso. Il sostituto Brando sta valutando se, nei diversi atti, considerando anche che molti degli attuali amministratori di Pomezia conoscono nel dettaglio la vicenda, vi siano stati dei falsi, a partire dalla strada cancellata dai previsti insediamenti, se la rimodulazione del piano integrato sia stata legittima, e se, nel caso in cui risultassero violate norme statali e regionali, tutto ciò non sia stato fatto per favorire illecitamente la Petromarine. Ma battendo su motivi analoghi contro quell’autorizzazione la “Latium Vetus” ha fatto anche ricorso al Tar e il Tribunale amministrativo del Lazio ha ora accolto la richiesta dei ricorrenti di aprire un’istruttoria. I giudici hanno così ordinato al Comune di Pomezia di depositare entro trenta giorni copia “dei nuovi progetti dell’opera”. Si tornerà in aula il 4 maggio.
04/03/2021