I Maestri Infioratori pensano però che in questo modo si andrebbero a creare comunque assembramenti in più luoghi della cittadina con la necessità di metterli sotto controllo. Tra le varie location, inoltre, non si sarebbe pensato di inserire la storica via Belardi (l’antica via Livia dove si è sempre tenuta) e il sagrato della Chiesa della Santissima Trinità, due luoghi simbolo della manifestazione.
“Una infiorata disseminata in più luoghi non rispecchia e non rispetta – secondo i maestri – la tradizione che vanta più di 240 anni di vita”. Infine non è possibile, secondo gli artisti, “mantenere integri all’aperto e in estate quadri infiorati per 15 giorni”. Tutte queste riflessioni sono state scritte e relazionate all’amministrazione comunale, presenti il sindaco Carlo Zoccolotti e l’assessore alla cultura Giulia Briziarelli. Si vedrà nei prossimi giorni come evolverà la “querelle” tra nuova amministrazione comunale e i Maestri Infioratori.