Entro qualche settimana il Consiglio regionale sarà chiamato a votare il nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (conosciuto anche come PTPR), il documento che stabilisce dove, come e a quali condizioni si può costruire un nuovo immobile o ampliarne/modificarne uno pre-esistente, che prevale sui Piani regolatori comunali e su quelli delle Città Metropolitane e province. Stamattina 2 marzo in Commissione Urbanistica regionale è sbarcato il Ministero dei Beni Culturali e Turismo dopo che le scorse settimane, da più parti, si erano sollevate feroci polemiche politiche sulla bontà e validità del documento.
COMMISSIONE URBANISTICA LAZIO
“Oggi - ha dichiarato Marco Cacciatore, presidente della Commissione Urbanistica del Lazio - nel corso delle audizioni dedicate al PTPR, i rappresentanti del Ministero della Cultura hanno affermato di condividere in tutto la procedura adottata da parte della Regione Lazio. Confermando di agire “a valle” della sentenza della Consulta, il Ministero ha precisato che la funzione principale del PTPR è la tutela paesistica. Ora sta all’Aula approvare o respingere l’accordo tra la Regione e l’allora MIBACT, successiva alla sentenza della Corte Costituzionale che aveva rilevato proprio la mancanza di accordo.
Al contrario di quanto dovrebbe accadere in audizione, il Centrodestra si è lanciato in una polemica politica del tutto fuori luogo, valutando l'intervento tecnico del Ministero come scarso di contenuti (in particolare i consiglieri Maselli e Righini). Da presidente, mi sono sentito in dovere di tutelare gli auditi del Ministero, che vanno ringraziato. Faccio presente che lo stralcio dell'intesa che ha fatto mancare la "copianificazione" fu votato in commissione anche da FdI e da FI. Inoltre i consiglieri di FdI lamentano una fantasiosa “paralisi” della Regione. Bene ha risposto la Direzione ministeriale: i vincoli non sono aumentati. Mentre, aggiungo io, la super norma di salvaguardia vigente dalla sentenza a oggi ha fermato non tutti gli insediamenti, ma solo quelli all’interno dei vincoli. Sono felice che il centrodestra abbia finalmente rivelato la sua natura: stare al fianco di chi preferisce lo sviluppo incontrollato, anziché la tutela del paesaggio e del territorio”.