Quante volte accade di restare coinvolti in un incidente stradale, anche lieve, e che all'altro automobilista, scappato a tutta birra, non si riesca a chiedere conto dell'accaduto? Quella che raccontiamo, invece, è una storia a lieto fine che coinvolge una donna di 30 anni di Pomezia che, con ostinazione e prontezza, è riuscita a rintracciare la controparte e a ricevere il risarcimento dei danni tramite l'assicurazione. In questo caso l'arroganza del "furbetto" non è rimasta impunita.
«Mi ha lasciata basita la sfrontatezza dell'altro automobilista», ci racconta, ripercorrendo la dinamica dell'incidente. «È successo il 20 gennaio scorso, intorno alle 16.30 su via Boezio, a Pomezia. Ero fuori dalla mia auto che avevo appena parcheggiato in linea, tra altre due macchine, accanto a un parco pubblico».
Si avvicina un uomo sui 40 anni che entra nell'abitacolo dell'auto parcheggiata a sinistra - «tra l'altro male, quasi in diagonale» afferma la 30enne - mette in moto e, «senza neanche tentare una manovra per raddrizzare la macchina e non fare danni, comincia a uscire dal parcheggio strusciando il muso del veicolo sulla fiancata della mia auto». Forse non si era accorto che la ragazza era ancora sul posto a raccogliere le ultime cose.
Lei non perde la calma: «Mi sono avvicinata e gli ho fatto cenno di abbassare il finestrino, invitandolo a scendere dalla macchina per verificare il danno». I toni sono ancora pacati, lui accenna a qualche contro-accusa che lei, però, non raccoglie. «Gli dico che non ho tempo da perdere e lo invito di nuovo a scendere dalla macchina. A quel punto lui sbuffa, ingrana la marcia e riparte». Non abbastanza velocemente, però, visto che la 30enne è riuscita ad annotare la targa del veicolo.
«Sinceramente credevo che non fosse assicurato. Non sono riuscita a darmi altre spiegazioni per un comportamento simile», commenta la 30enne. Invece, pochi minuti dopo, quando la donna chiama la sua assicurazione e comunica la targa che ha annotato, scopre che l'altra auto è regolarmente assicurata. «Allora, mi sono detta, è solo un arrogante».
Da lì è iniziata la trafila della denuncia del sinistro all'assicurazione. «Non ho finto di avere testimoni, che non avevo - spiega la donna - Ho solo riferito tutto quello che è accaduto, ho dato il numero di targa dell'altra auto e al perito ho mostrato la mia macchina su cui, oltre alle strusciate, era ben visibile la vernice nera dell'altro veicolo. Poi ho aspettato».
Oggi, 2 marzo, la gradita sorpresa: «Mi è arrivata una e-mail dell'assicurazione che mi comunica che riceverò sul mio conto corrente il risarcimento danni - racconta la 30enne di Pomezia - È una cifra modesta, poche centinaia di euro, ma va benissimo così. Invito tutti a non scoraggiarsi e a non lasciar passare questi episodi di prevaricazione».