Il decreto presidenziale, giunto in tempi brevissimi rispetto alla consuetudine, lascia ben sperare che Cisterna possa tornare al voto già nei prossimi mesi. Per le elezioni amministrative, infatti, ci sono tempi rigorosi da rispettare: lo aveva comunicato lo stesso Prefetto di Latina in una comunicazione inviata a tutti i Comuni, avvertendo che i consigli comunali dovevano essere dichiarati sciolti entro il 26 febbraio per sperare nelle elezioni di maggio-giugno, anche se c’è un dubbio sull’interpretazione della norma: l’atto non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non è chiaro se i termini decorrano dalla firma del decreto o dalla sua pubblicazione.
Il 30 gennaio il consiglio comunale aveva approvato la sfiducia al sindaco, facendo cadere l’amministrazione. A seguito del ricorso al tar, il sindaco Carturan aveva ottenuto una sospensiva fino al 10 marzo ed era dunque tornato alla guida della città. Una settimana dopo sono arrivate le dimissioni dei consiglieri: senza quest’atto, le elezioni sarebbero state posticipate automaticamente al 2022.
Resta solo il dubbio sulla reale volontà di qualche ex consigliere di presentare nuovamente ricorso al Tar contro le dimissioni di massa il 23 febbraio dei consiglieri comunali. La relazione del ministero dell’Interno allegata al decreto di scioglimento firmato da Mattarella non lascerebbe margini di interpretazioni: non ci sarebbero vizi di forma e quindi ogni ricorso alla giustizia amministrativa potrebbe rappresentare un buco nell’acqua.