A COSA SERVIVANO I FONDI
Il progetto con cui il Comune di Ardea si è aggiudicato i fondi del Plastic Free Beach prevedeva l’acquisto di un ecocompattatore – noto come “macchinetta mangia-plastica” – da posizionare nei pressi di esercizi commerciali convenzionati: inserendo bottiglie di plastica e lattine, il cittadino avrebbe ricevuto buoni sconto da spendere nei negozi della città. Una doppia convenienza: per l’ambiente, spingendo le persone a non lasciare a terra i rifiuti e a conferirli correttamente, e per il cittadino stesso, “premiato” con piccoli sconti.
Inoltre, con i fondi del Plastic Beach il Comune voleva comprare dei cestini a tema marino (a forma di rana, delfino, etc…) “al fine di educare anche i ragazzi al recupero del materiale differenziato”. Infine, borracce da distribuire in spiaggia e una scultura a tema da mettere sull’arenile, simboleggiando la volontà di Ardea di essere un città “libera dalla plastica”.
LA CONSIGLIERA SCRIVE ALLA REGIONE
In molti hanno notato che dell’ecocompattatore, così come dei cestini e della scultura, sul lungomare di Ardea non c’è traccia. Neanche le borracce sono state distribuite. E lo ha notato anche una consigliera comunale: la ex grillina Anna Maria Tarantino, passata nelle file del centrodestra. A gennaio scorso la consigliera ha scritto alla Regione Lazio segnalando con tanto di foto che i cestini a forma di rana e delfino, invece di stare sulla spiaggia, si trovano negli uffici comunali dove vengono usati come gettacarte.
Ha denunciato anche l’assenza dell’ecocompattatore e della scultura a tema, chiedendo alla Regione “se, in corso d’opera, ci sono state variazioni progettuali che abbiano spinto la Regione Lazio e il Comune a modificare il progetto originario che ha già previsto lo stanziamento succitato e l’erogazione dei suddetti fondi nel bilancio del Comune di Ardea”.
LA REGIONE CHIEDE CHIARIMENTI AL COMUNE
La segnalazione della Tarantino non è stata presa sottogamba dalla Regione, che nelle ultime settimane ha inviato al Municipio di Ardea una richiesta di chiarimenti. “Si chiede di verificare il corretto utilizzo e posizionamento degli arredi e attrezzature finanziate con l’iniziativa Plastic free beach 2019 – si legge nella Pec inviata al Comune – Nel caso fossero riscontrate le irregolarità segnalate, si prega di assumere gli opportuni provvedimenti dandone informazione alla scrivente struttura e alla firmataria della nota in oggetto che legge per conoscenza”.
IL SINDACO: «C’È TUTTO, RISPONDEREMO ALLA REGIONE»
Il Caffè ha raggiunto telefonicamente il sindaco di Ardea, Mario Savarese, che dà la colpa all’emergenza coronavirus a causa della quale la scorsa stagione estiva di fatto è saltata. «Gli uffici risponderanno a breve», ha assicurato il primo cittadino, affermando che «il materiale è stato acquistato, l’ecocompattatore è arrivato, ma ci sembrava rischioso metterlo ora per strada, perché sarebbe stato subito danneggiato». Sui cestini usati come gettacarte in Comune il sindaco non smentisce: «Cosa dovevamo fare, non usarli proprio?».
Sono state acquistate e sono arrivate, dice il sindaco, anche la statua e le borracce. Insomma, il progetto Plastic Free Beach è stato solo rimandato. «I tempi probabilmente si sono allungati troppo – ammette Savarese – ma l’emergenza Covid ha fatto saltare parecchi piani».