Dalle indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Servizio Centrale Operativo, è emerso come il grave delitto si inquadri nella faida scoppiata nel 2010 nella provincia di Latina, fra le famiglie Rom Ciarelli-Di Silvio da un lato, e gruppi non Rom, dall’altro, volta ad ottenere il controllo delle attività criminali del territorio pontino.
Nell’ambito di tale faida, denominata cosiddetta Guerra Criminale Pontina, l’omicidio in questione ha costituito il punto centrale di una serie di condotte criminali che, prima o dopo di esso, hanno determinato l’affermarsi sul territorio pontino di clan familiari di origini Rom caratterizzati dalla capacità di porre in atto un potere di intimidazione tipico delle organizzazioni mafiose.
GENNAIO 2010: DUE OMICIDI E UN TENTATO OMICIDIO
Gennaio 2010 fu un mese terribile per Latina. In una settimana ci furono due omicidi e un tentato omicidio. Dopo il tentativo di assassinare Carmine Ciarelli, a capo di una nota famiglia rom di Latina, il 24 gennaio è stato giustiziato con due colpi di pistola alla nuca il pregiudicato Massimiliano Moro, 48 ore dopo toccò a Fabio Buonamano, 32 anni, detto “Bistecca”, raggiunto da quattro colpi di pistola e investito dai suoi killer in fuga.