Sono quasi finiti i tentennamenti politici sul nuovo Piano edilizio regionale, più conosciuto come Piano Territoriale Paesistico Regionale o anche solo semplicemente P.T.P.R.. Parliamo del documento che stabilisce dove, come e a quali condizioni si può costruire un nuovo immobile o ampliarne/modificarne uno preesistente. Piano che prevale sui Piani regolatori comunali e su quelli provinciali e delle Città Metropolitane. La nuova versione del Piano edilizio regionale è stata discussa nel corso di una accesa riunione di maggioranza che si è tenuta lo scorso 8 febbraio. A breve, il documento verrà trasmesso dal Gruppo di maggiornaza di centro-sinistra sia alla Commissione Urbanistica che al Consiglio regional. Poco dopo, proprio in Consiglio, avrà luogo la cosiddetta calendarizzazione, ossia la scelta della data di avvio della discussione politica propedeutica al voto. Il nuovo Piano è particolarmente importante perché, tra le altre cose, potrebbe prevedere vari incentivi utili a rilanciare l’edilizia rallentata da una lunga crisi di sistema ed ora anche dal Covid. Basta pensare alla cosiddetta ‘rigenerazione urbana’, la buona pratica che si basa sul recupero degli immobili abbandonati, per salvare il territorio ed il paesaggio dall’avanzata del cemento, uno dei mali della nostra società. Ma ad esso è legato anche il buono o cattivo esito di tantissime pratiche burocratiche necessarie, tanto per intenderci, ad ottenere i rimborsi per l’efficientamento energetico delle nostre case o anche il famoso e tanto discusso bonus 110%. Dopo l’Ordine degli Architetti, che abbiamo intervistato sullo scorso numero del nostro giornale, ora diamo voce anche all’Ordine degli Ingegneri di Roma e provincia.
14/02/2021