Anche il comune di Ardea ha presentato in Regione Lazio-Area Valutazioni di Impatto Ambientale le proprie osservazioni tecniche con cui si oppone fermamente al riavvio della discarica di Albano-Roncigliano. Una relazione tecnica era già stata depositata sempre in Regione la scorsa settimana da un nutrito gruppo di residenti. È quanto ci ha comunicato direttamente il sindaco, Mario Savarese. Contro il riavvio dell’immondezzaio – giova ricordarlo – pendono due ricorsi al Tar del Lazio presentati da cittadini, associazioni e comitati territoriali, oltre ai comuni di Albano ed Ardea a dicembre 2019. La società Colle verde, affittuaria del Gruppo Cerroni, punta in particolare a riaprire il sito per costruire al suo interno due mega-impianti. Primo: un ‘bio’gas da 120mila tonnellate all’anno di rifiuti-umidi. Secondo: un centro di produzione di ‘eco’balle per cementifici da 63mila tonnellate l’anno. Per un totale di circa 183mila tonnellate l’anno di pattume. “Non è la sindrome del NIMBY – dichiara a il Caffè Mario Savarese, primo cittadini di Ardea – quella che ci spinge a schierarci con tutti i comuni limitrofi che si stanno opponendo alla realizzazione di questo enorme impianto di riciclaggio di rifiuti. Il nostro vuole essere un grido di allarme e una richiesta di aiuto. Le acque del nostro territorio, la nostra vera ricchezza, l’oro blù, sempre più sono avvelenate dalla scelleratezza e dalla mancanza di pianificazione per un serio progetto sui rifiuti. Parlo di progetto rifiuti e non di smaltimento rifiuti volutamente.
Dobbiamo smettere di produrre rifiuti pericolosi, specie quelli inutili. Quando andiamo al supermercato per acquistare prodotti alimentari ci portiamo a casa imballi inutili e spesso non riciclabili che finiscono per accrescere il danno.Produrre meno rifiuti deve essere il nostro vero obiettivo, meno rifiuti e meno spreco. La trasformazione dei nostri scarti alimentari in quantità così imponenti, come quelle di questo nuovo impianto, è una follia che produrrà un impatto enorme su questo territorio già devastato”.
Dobbiamo smettere di produrre rifiuti pericolosi, specie quelli inutili. Quando andiamo al supermercato per acquistare prodotti alimentari ci portiamo a casa imballi inutili e spesso non riciclabili che finiscono per accrescere il danno.Produrre meno rifiuti deve essere il nostro vero obiettivo, meno rifiuti e meno spreco. La trasformazione dei nostri scarti alimentari in quantità così imponenti, come quelle di questo nuovo impianto, è una follia che produrrà un impatto enorme su questo territorio già devastato”.
25/01/2021