Prendiamo atto che la mozione ideata dai consiglieri di centro destra Piergiuseppe Rosatelli (ex dirigente del comune di Ariccia e componente del collegio di vigilanza per la realizzazione del NOC), Rosario Neglia e Fabio Papalia poi concretizzata e presentata contemporaneamente da Flavio Gabbarini e Cristian Di Veronica e successivamente recepita integralmente dal Consiglio Comunale di Genzano, in forma unitaria. Dicono in una nota i consiglieri del centro destra genzanese (nella foto), ha provocato una serie di reazioni in tutti i Sindaci dei territori limitrofi che apparivano passivi rispetto alle iniziative della ASL nonostante il ruolo che a loro assegna la legge per la tutela della salute pubblica . E’ servita la nostra mozione perché i Sindaci, che devono difendere tutti i cittadini, si esprimessero in proposito e, purtroppo, dobbiamo constatare alcuni di loro ancora completamente appiattiti sulle iniziative della ASL e non svolgono una azione costruttiva di miglioramento nella gestione della sanità e della salute dei propri cittadini. Facciamo presente che la nostra iniziativa non era assolutamente polemica ma era ed è esclusivamente finalizzata a far si che ogni cittadino dei Castelli Romani possa avere la migliore assistenza sanitaria possibile la quale non può essere riservata solo ai pazienti Covid, come voluto dalla Asl Roma 6 per quanto riguarda il Noc (nuovo ospedale dei Castelli di Fontana di Papa) . Preliminarmente dobbiamo ribadire che la trasformazione del Pronto Soccorso in punto di Primo Soccorso non ha alcuna utilità nel gestire efficacemente le emergenze del territorio e, infatti, sono ormai decine i casi di persone che vengono trasportate direttamente verso altre strutture ospedaliere senza essere trasportate al NOC perché inutile. Poi dobbiamo sottolineare come non sia vero che è stata fatta una separazione degli ospedali in Covid e “non Covid” e per questo basta leggere il provvedimento della ASL RM H che è estrema chiaro a proposito in quanto posti Covid sono sparsi in tutti gli ospedali mentre lo stesso NOC ha reparti “non Covid” come ostetricia, ginecologia e pediatria .
Infine, è doveroso far presente che l’ospedale romano per eccellenza, specializzato nella gestione delle malattie infettive, lo Spallanzani ha gestito per mesi in modo eccellente sia malati Covid che “non Covid” così come altre strutture romane disposte dalla Regione Lazio. Quindi, tenuto conto che il NOC è costruito per 342 posti letto e lo stesso dal momento della ristrutturazione a tutt’oggi ha meno di 200 posti letto attivi, si ritiene di completa evidenza che si sarebbero potuti mantenere operativi il Pronto Soccorso, Medicina e Chirurgia .
Invece, in modo incomprensibile, di queste strategiche unità operative si sono privati i cittadini di Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio e Nemi i cui Sindaci, per primi, avrebbero dovuto chiedere la riapertura dei reparti chiusi che, purtroppo, è stata richiesta dal solo comune di Genzano il cui Consiglio Comunale ha deciso di votare alla unanimità una mozione che prevede :
la riapertura del Pronto Soccorso e delle unità di Medicina e Chirurgia anche ai pazienti non Covid ;
la piena attivazione ei 342 posti letto per i quali il NOC è stato realizzato spendendo oltre 120 milioni di euro ;
la piena attuazione dell’Accordo di programma sottoscritto nel 2007 .
Sull’argomento è necessario far presente anche ai Sindaci dei Comuni limitrofi, che il NOC è stato realizzato con un Accordo di Programma che ha previsto la chiusura degli ospedali di Genzano, Ariccia e Albano in cambio della costruzione del NOC stesso e la piena attivazione di questo Ospedale non è un fatto di “campanile” ma di razionalizzazione e di doverosa restituzione ai cittadini di un servizio di assistenza sanitaria adeguata e di qualità del quale hanno il pieno diritto . Per quanto sopra esposto noi difendiamo orgogliosamente sia la ns. iniziativa che quella di tutto il Consiglio Comunale di Genzano perché i cittadini di Genzano, Ariccia, Albano, Lanuvio e Nemi riabbiano immediatamente la piena operatività del NOC (Pronto Soccorso, Medicina e Chirurgia) e speriamo nel pieno sostegno di tutti i Sindaci a tutela dei propri cittadini . Infine, abbiamo avuto notizie che il D.G. della ASL Roma 6 avrebbe intenzione di potenziare l’Ospedale di Albano che secondo l’Accordo di Programma del 2007 dovrebbe essere chiuso già lo è in massima parte mentre nulla si dice da parte della ASL Roma 6 del completamente del NOC a 342 posti letto e della realizzazione del Comparto Privato HF a supporto del NOC . Appare completamente sconosciuta la logica secondo la quale, alla partenza di una campagna vaccinale che dovrebbe risolvere il problema del COVID nell’anno 2021, si possa pensare di spendere impropriamente soldi pubblici per riaprire un ospedale chiuso, da destinare ai pazienti Covid, invece di completare il NOC e il Comparto Privato HF a supporto e integrazione del NOC stesso, secondo quanto previsto nell’Accordo di Programma dell’anno 2007 .