Sono passati quasi vent’anni da quando si è iniziato a parlare di autostrada Roma-Latina e ancora oggi non è chiaro il destino di quest’opera. Se la politica a tutti i livelli continuano a confermare che si farà, non si è ancora capito chi dovrà materialmente realizzarla e con quli soldi. Il Governo ha tolto la Roma-Latina tra le infrastrutture per le quali sarà necessario un commissario straordinario, come successo per il ponte di Genova. Il Partito democratico si è affrettato a rassicurare i cittadini: “L’Autostrada Roma-Latina non è tra le opere trasmesse alla Presidenza del Consiglio per la nomina dei commissari straordinari in quanto sarà Autostrade Lazio, la società mista Regione Anas, la stazione appaltante per la realizzazione”, si legge in una nota. “Oltre ai 468 milioni di euro già stanziati con delibera Cipe ci sono risorse aggiuntive in via di definizione che consentiranno di abbattere il pedaggio autostradale”. Intanto il progetto è stato rivisto al ribasso, con l’eliminazione delle complanari tra Latina e Aprilia per rendere i lavori meno costosi e abbattere almeno 800 milioni di spesa.
IL CONSIGLIO DI STATO: IL MINISTERO CHIARISCA
Ora anche il Consiglio di Stato inizia a chiedere risposte chiare al ministero delle Infrastrutture. Nel ricorso tra il consorzio stabile Sis, vincitore della gara d’appalto, e la società Autostrade del Lazio titoilare dell’opera. Nel ricorso, Sis lamenta che Autostrade del Lazio non abbia ancora affidato la progettazione, realizzazione e gestione della nuova Pontina, la società a sua volta si difende con la mancanza di nuovi indirizzi da parte del ministero, al lavoro per revisionare il progetto. Nell’atto di indirizzo ministeriale “si prefigurano soluzioni diverse rispetto alle caratteristiche originarie della concessione”, spiega il Consiglio di Stato, “sia sul piano tecnico (non tutta autostrada, in particolare per la tratta Cisterna Valmontone), che sul piano gestionale (in house e non in concessione) e finanziario (risorse a valere sul «Fondo Investimenti 2020» e sul «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – il recovery fund – in corso di definizione»)”. Per questo i giudici ritengono “opportuno l’intervento nel presente giudizio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, onde per un verso chiarire la sua posizione rispetto all’infrastruttura autostradale oggetto del presente giudizio di ottemperanza in seguito all’annullamento dell’originaria procedura di affidamento; e per altro verso rendere allo stesso opponibile la decisione finale del presente giudizio”. Tutto rinviato al 28 gennaio 2021, sperando che a quel punto si sia deciso cosa fare.
«AUTOSTRADA SVENDUTA AL M5S»
«La scorsa estate, sulla scia mediatica del Decreto Semplificazioni, roboanti annunci di imminente avvio dei lavori. Poi è arrivato l’autunno, tempo di compromessi e di rimpasti per evitare la crisi di Governo, tempo di restituire al Movimento 5 stelle i tanti aiutini ricevuti alla Pisana, ed ecco qua il gioco è fatto: Zingaretti lascia sfilare la Roma–Latina dall’elenco delle infrastrutture prioritarie per le quali è prevista a stretto giro la nomina dei commissari». A dichiararlo in una nota è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini. «Fermo restando il giudizio negativo sul virtuosismo circense mediante il quale l’esecutivo Conte, con superficialità ed una certa dose di arroganza, ha fatto carta straccia delle delibere Cipe firmate dal presidente del Consiglio stesso, in cui si stabiliva il rinnovo dell’interesse pubblico per la Roma -Latina, rileviamo come ancora una volta il Presidente del Lazio, anteponga gli interessi di partito e gli equilibri di potere, alle esigenze di sviluppo sociale ed economico e di crescita dell’occupazione dei territori. È chiaro però che in questo caso, non potrà sottrarsi alla responsabilità di non aver consentito alla provincia di Latina di essere collegata al sistema viario autostradale nazionale e regionale ed a giovarsi di una maggiore e più facile circolazione di merci e persone».
“SI LAVORA PER NON FAR PAGARE IL PEDAGGIO”
“Il centrodestra si dispera all’unisono lamentando il mancato inserimento della realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina all’interno della Programmazione delle opere strategiche da commissariare ignorando che è stato già deciso che l’opera verrà realizzata attraverso Autostrade per il Lazio, società partecipata dalla Regione e da Anas, senza quindi aver bisogno di nessun commissario da incaricare. Quello che invece il centrodestra non dice è che, ancora allo stato attuale, è previsto che l’opera venga realizzata con l’ausilio di privati che dovranno rientrare dei costi di realizzazione facendo pagare ai pendolari e alle famiglie del basso Lazio un lauto pedaggio”. Così i consiglieri regionali M5S del Lazio in una nota congiunta con Movimento 5 Stelle Roma, Movimento 5 Stelle IX Municipio, Movimento 5 Stelle Pomezia, Movimento 5 Stelle Ardea, Movimento 5 Stelle Anzio, Movimento 5 Stelle Nettuno, Movimento 5 Stelle Velletri, Movimento 5 Stelle Cisterna di Latina, e parlamentari 5stelle del Lazio, Marco Bella, Francesca Flati, Vittoria Baldino, Francesco Silvestri, Manuel Tuzi, Felice Mariani, Sebastiano Cubeddu, Angela Salafia, Elio Lannutti, Stefano Vignaroli, Gianluca Perilli,Alessandra Maiorino, Emanuele Dessì, Massimo Baroni, Federica Daga, Gabriele Lorenzoni, Ilaria Fontana, Giulia Lup, e gli eurodeputati M5S del Lazio, Fabio Massimo Castaldo e Daniela Rondinelli.
“Il Movimento 5 stelle chiede da anni un intervento urgente per mettere in sicurezza la Pontina, un’arteria stradale che continua a mietere vittime: allargamento delle carreggiate, illuminazione, realizzazione di corsie d’emergenza e collegamenti di trasporto pubblico per i pendolari con la Capitale. Invece da più di trent’anni si corre dietro ad un progetto faraonico, e vecchio nelle soluzioni che propone, e che scaricherà su chi quotidianamente si reca a lavoro i costi di un intervento che potrebbe essere ripensato e quindi realizzato senza pedaggiamento e fornendo un’alternativa di trasporto pubblico sostenibile e innovativo in linea con gli indirizzi che la Comunità Europea ha ribadito anche per gli investimenti da realizzarsi attraverso il Recovery Fund. Nessuno dice che si tratta di un’opera per la quale è previsto un cronoprogramma decennale supponendo che Autostrade per il Lazio non fallirà la sua mission come già accaduto in questi trent’anni. Un arco temporale che consente al ministero di investire le risorse necessarie a non scaricare sulle famiglie i costi di realizzazione di un’autostrada a pedaggio. Abbiamo bisogno di una mobilità nuova, in linea con gli standard europei che migliori la sicurezza, i collegamenti, la viabilità e la mobilità del territorio. Non di garantire appalti faraonici e infiniti e concessioni autostradali che pesano sulle tasche dei cittadini”, concludono i 5stelle.