I commissari – si legge nella Pec inviata al Comune di Ardea il 17 novembre scorso – ha già sentito l’azienda L’Igiene Urbana, affidataria in proroga del servizio omonimo, la quale ha giustificato il problema con “l’enorme indebitamento del Comune, circa 10 milioni di euro, risalente al periodo precedente la dichiarazione di dissesto del 2018, ma che, anche per quanto concerne il debito corrente, il Comune è moroso, con solo riguardo ai canoni ordinari, di circa un milione di euro”. Ora, per approfondire la situazione, la commissione chiede al Comune di rispondere ad alcune domande: a quanto ammontano i canoni arretrati da pagare (annualità 2019 e 2020) e qual è il tempo medio di pagamento delle fatture saldate; qual è il numero di fatture presentate da L’Igiene Urbana (anni 2019 e 2020) oggetto di contestazione o di penale; qual è il costo complessivo annuo dei servizi appaltati alla ditta; quali sono le stime del gettito Tari 2017, 2018, 2019 e quali gli importi effettivamente incassati per ciascuna annualità.
Nel frattempo una nuova tegola si è abbattuta sul Comune di Ardea: la società L’Igiene Urbana ha ottenuto un atto di pignoramento per 5,7 milioni di euro, che aveva richiesto per un presunto mancato adeguamento dei costi del servizio e per fatture non pagate. L’Ente comunale si prepara a fare ricorso.