In occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere, la Polizia di Stato ha diffuso i dati nazionali e regionali sui crimini contro le donne commessi da quando, un anno fa, è entrata in vigore la legge “Codice rosso” che inasprisce le pene e introduce quattro nuove fattispecie di reato. I numeri del report, divisi per territorio nazionale e regionale, provengono da tutte le forze di polizia e sono stati elaborati dalla Direzione centrale della polizia criminale.
REVENGE PORN E VIOLAZIONI DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO
Non solo aggressioni, botte e maltrattamenti. Nel report rientrano anche le violazioni del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dell’allontanamento dalla casa familiare: si tratta di reati introdotti proprio dalla legge Codice rosso (1.741 casi in un anno, di cui il 79,07% a danno di donne). Il Lazio, con 209 casi, è la seconda regione italiana per numero di violazioni commesse tra il 9 agosto 2019 e l’8 agosto 2020, seconda solo alla Sicilia.
La nuova legge punisce penalmente anche il cosiddetto “revenge porn“, ovvero la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti: in un anno nel Lazio – quarta regione in Italia – sono stati registrati 46 illeciti (718 sull’intero territorio nazionale), con il 73% delle vittime di sesso femminile.
DEFORMAZIONE DEL VISO: PIÙ VITTIME MASCHILI
Le percentuali relative al genere si capovolgono, invece, per quanto riguarda il nuovo reato relativo alla “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”: nel periodo considerato, su 56 casi denunciati, 43 riguardano vittime di sesso maschile (76%).
Da notare, peraltro, che la percentuale maggioritaria degli autori di questo crimine risulta essere di sesso maschile (92%). “Non si tratta, dunque, di reati riconducibili alle dinamiche uomo/donna – si legge nel report – ma è la conseguenza del fatto che con l’introduzione del delitto in questione è stato corrispondentemente abrogato il reato di lesioni personali gravissime con deformazione o sfregio perrmanente al viso”.
MATRIMONI FORZATI E SPOSE BAMBINE
Il quarto ed ultimo nuovo reato introdotto nel codice penale è la costrizione o induzione al matrimonio, fattispecie volta a contrastare la pratica dei matrimoni forzati e delle “spose bambine”: in Italia sono stati registrati 11 casi, relativi per il 63,64% a donne. Il 36% delle vittime è minorenne.
FEMMINICIDIO
Gli omicidi volontari di donne – nel quadro di una diminuzione generale degli omicidi (-12%) – passano da 141 del 2018 a 111 nel 2019. Trend diverso, invece, per il periodo gennaio-settembre, che fa registrare 82 episodi delittuosi nel 2019, e 88 nello stesso periodo di quest’anno (+7,3%). Le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono vittime, nella maggior parte dei casi, di partner o ex partner. “Esaminando la nazionalità degli autori – si legge nel report – emerge una netta prevalenza di quelli italiani, che rappresentano oltre il 70% in entrambi i periodi”.
FEMMINICIDI IN PROVINCIA DI ROMA
La Questura di Roma ha diffuso anche i dati relativi agli omicidi volontari e ai femminicidi perpetrati nella provincia di Roma negli ultimi due anni: sui 15 omicidi volontari del 2019 (periodo gennaio-settembre), 6 sono stati commessi in ambito familiare/affettivo con vittime donne (40%), delle quali 4 uccise da partner ed ex partner. Nello stesso periodo del 2020, su 16 omicidi volontari, 5 commessi in ambito affettivo e/o familiare hanno riguardato donne (31,25%), di cui 3 ammazzate da partner o ex.
STALKING, MALTRATTAMENTI E STUPRI: I DATI DELLA PROVINCIA
Sempre secondo fonti della Questura di Roma, risultano aumentati tra il periodo gennaio-settembre 2019 e lo stesso arco di tempo del 2020 i maltrattamenti in famiglia (da 1.167 a 1.206) ma sono diminuiti gli atti persecutori (da 872 a 794 episodi) e le violenze sessuali (da 283 a 226).